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MartesanaDUE - ottobre 2006 n. 86
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Corso di lingua cinese al Trotter: il CdZ nega la concessione gratuita delle aule
Biblioteca di viale Zara: riorganizzazione di un servizio o creazione di un disagio?
Immigrati protestano contro i mass media italiani
Prove generali di guerriglia urbana
Orari e giorni festivi: rivoluzione nel commercio. Le beffe d'agosto dell'assessore regionale
Presentazione del libro di poesie "Millenni di minuti" di M.Carla baroni
Le rubriche
Lettere alla redazione
Un libro al mese
Un film al mese
Frammenti di umanità suburbana
Biologico in Martesana
Son atto a rimirar... rubrica d'arte
Gli annunci e le opportunita'
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MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta'
Editore Comedit 2000
Direttore Paolo Pinardi
Redazione
Paola D'Alessandro Adele Delponte Antonio Gradia Luca Gualtieri Giuseppe Natale Aurelio Volpe
Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423
Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99
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Corso di lingua cinese al trotter: il Consiglio di Zona nega la concessione gratuita delle aule
E’
iniziato il 23 settembre scorso e durerà fino a giugno, ogni sabato dalle
ore 9,00 alle ore 19,00 in cinque aule, il corso di lingua e cultura
cinese. Il
corso è aperto a tutti i cinesi residenti a Milano e ai ragazzi italiani
interessati ad apprendere la lingua. L’iniziativa è sostenuta dal Consolato cinese, il quale fornirà libri di testo. Si
direbbe una normalissima iniziativa, da apprezzare; facessero altrettanto
altre comunità: crescita, formazione e scambi culturali, mantenimento dei
legami con le proprie origini sono la premessa per una efficace convivenza
e rispetto reciproco. Ma
i nostri riescono a mettere in discussione anche le cose più elementari;
il Consiglio di zona del 10 ottobre ha negato la concessione gratuita
delle aule al trotter (il centrosinistra era favorevole
e anche alcuni consiglieri del centrodestra), accampando scuse del
tipo: non si è presentato in commissione il Presidente
dell’associazione cinese promotrice (succede spesso con tante altre
associazioni italiani senza che questo si causa di divieto di concessione
di locali o di contributi spesso inutili); oppure la non sufficiente
presenza di italiani ai corsi, come se non bastassero i più di cento
ragazzi già iscritti. Quindi si è rinviata l’eventuale concessione ad
una terza discussione inutile in commissione.
Riorganizzazione
di un servizio o creazione di un disagio? E’
in atto da tempo, da parte dell’Amministrazione Comunale, un
ridimensionamento di un servizio importante come quello svolto dalle
biblioteche rionali, fatto di continui tagli ai fondi, al personale e agli
orari di apertura al pubblico. Un
gruppo di studenti, normali frequentatori della biblioteca di viale Zara,
si è fatto carico di una critica per come essa è stata ristrutturata
distribuendo un volantino nei giorni iniziali della riapertura del
servizio, avvenuta l’11 ottobre. Nel
volantino si legge: la diversa destinazione d’uso e le conseguenti
limitazioni sostanziali all’accesso della biblioteca hanno creato un
forte disagio alla comunità che fa riferimento alla zona 2 e a quelle
limitrofe. Infatti, l’avvenuta riorganizzazione del servizio
bibliotecario ha previsto un cambio di destinazione delle aule in
precedenza adibite allo studio. Questo comporta un’esclusione di quella
che costituisce la maggioranza dell’utenza: gli studenti. Diversamente
sarebbe stato auspicabile un potenziamento delle “aule studio”, visto
che la precedente disponibilità di posti (solo 20) era già
insufficiente. L’attuale
sistemazione dei tavoli lungo un corridoio chiaramente destinato al
passaggio di persone e per di più adiacente agli spazi riservati alle
attività per l’infanzia non può ritenersi soddisfacente. Tutto ciò
nonostante le diverse richieste di non snaturare il servizio inoltrate
alle istituzioni territoriali competenti (Consiglio di zona 2), appoggiate
e sottoscritte da più di 200 utenti e abitanti della zona. Richiamiamo
all’attenzione delle autorità che la suddetta biblioteca era l’unica
ad effettuare tale servizio e rappresentava un importante centro di
aggregazione e scambio culturale nella zona. Speriamo vivamente che una
soluzione alle questioni sollevate venga attuata, in modo che nessuno sia
escluso dall’utilizzo di un servizio in un luogo appartenente al nostro
territorio e che nessuno vorrebbe perdere.
In
occasione della Terza Giornata Internazionale per i diritti degli
Immigrati
Prove generali di guerriglia urbana Nei primi giorni di settembre, chi abita nelle vie interne tra viale Monza e via Giacosa ha assistito a uno spettacolo quanto mai insolito. Le grida, che risuonano spesso dalla strada, stavolta erano proprio forti e inquietanti. Si vedeva gente che correva disordinatamente e gridava, un numeroso gruppo di persone si accalcava, si affannava a destra e sinistra, si diradava e si ammassava di nuovo, urlando a squarciagola. Poi qualcuno si staccava, in solitaria, e correva a più non posso, inseguito da un altro, che gli appioppava delle solenni bastonate sulla schiena e nei fianchi. Guardando più in là, eccone un altro a cui era toccata la stessa sorte, e così via. Non si riusciva a capire bene chi le prendeva e chi le dava. Intanto dall’alto, dalle finestre e dai balconi, anche gli abitanti inveivano contro i belligeranti e partecipavano lanciando oggetti e buste di plastica piene d’acqua. Le auto lì posteggiate non venivano risparmiate, qualche colpo se lo prendevano pure loro. I malcapitati passanti correvano dalla parte opposta all’accozzaglia, senza osare fermarsi a guardare indietro per tentare di capire cosa stesse succedendo. Moltissimi si erano rifugiati dentro un negozietto che vende bibite e granaglie. Il povero negoziante, anche lui atterrito, non aveva mai visto tanti avventori come quella volta. Il tafferuglio è durato un bel quarto d’ora, finché i contendenti non si sono spontaneamente dispersi, chi a leccarsi le ferite, chi a far sparire alla meglio i bastoni. Poi si sentiva solo il commerciante sudamericano di granaglie, che continuava a gridare: “E’ la guerrrra!!, è la guerrrra!!!” I rissaioli erano arabi, ma forse di nazionalità diversa. Sul motivo della contesa, qualcuno diceva che parte di loro voleva la bomba atomica e altri no. Altri supponevano che si trattasse di lotte per soldi e spaccio di droga. Qualcuno diceva, se almeno ci fosse stata la telecamera al semaforo, così l’avremmo rivista alla tv! La polizia è arrivata ben dopo che era scesa la calma . Prima una volante isolata, silenziosa, si è messa di traverso, poi una dalla parte opposta, poi un’altra dall’altra via, finché sono arrivate a 5 ed hanno bloccato tutte le strade. Ma ormai i buoi erano scappati. La gente qui si domanda se mai la nuova sindaca o i vari politici di turno riusciranno a fare qualcosa per questa parte della città (ammesso che ne abbiano intenzione), per riportare un minimo di sicurezza, fermare il degrado e aiutare la gente normale sia italiana che non, a convivere insieme rispettandosi e isolando teppisti e delinquenti di qualsiasi nazionalità.
mercoledì
8 novembre ore 21.00 libreria
ilponte.it il
professor Vincenzo Viola presenta Millenni
di minuti
di
Maria Carla Baroni “Lo
scroscio incessante della
cascata lungo
il fluire dei millenni è
come il sempre uguale e
proteiforme divenire.” In
questo breve testo, posto quasi al centro della raccolta, sta il senso
della poesia di Maria Carla Baroni: lo scorrere del tempo, continuo,
implacabile, fragoroso come una cascata è in realtà un infinito
susseguirsi di gocce; ma ognuna di esse è un mondo. Così
il tempo si fa storia, la “paziente storia dei giorni”, come dice
Bertolucci, intessuta di memorie e di forti sentimenti – un amore e il dolore per
la sua perdita (“Falce di luna lucente / sopra angoli sghembi di tetti /
sopra attese pietrificate / sopra il bisogno di un nuovo amore / per
coprire / l’angoscia / di ogni finire.”). Ma è anche la storia dura e violenta, sanguinosa, dei giorni nostri e del passato, dei rapporti diseguali e ingiusti tra gli uomini: il grido di sdegno e l’impegno alla lotta sono una componente essenziale della poesia di Maria Carla Baroni.
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