Greco
dimenticata ritorna al centro dell'attenzione
Il
Corriere nella Cronaca di Milano del 24 ottobre titola “A Greco caos
e promesse mancate . Ci hanno dimenticato”.
Ancora
una volta l’attenzione della stampa milanese è puntata sul quartiere.
C’è da chiedersi cosa sia avvenuto tutte le altre volte che ci si è
occupati dei problemi di questo quartiere, che cosa hanno fatto enti e
responsabili a fronte delle sacrosante lamentele dei cittadini di Greco.
Sono
problemi noti da anni quelli di cui la giornalista scrive.
Dal
ponte di via Breda dove un ciclista deve segnarsi nel percorrerlo, dove un
pedone (provare per credere) è sfiorato da autobus e camion, con gli
specchietti ad altezza di spalle, e, una volta superato con sollievo
il ponte verso via Breda, deve avventurarsi lungo un sentiero
stretto e precario, …alla piazza Greco, ultimamente ristrutturata, ma
rifatto il maquillage , e male, essa appare, più che una piazza, uno
svincolo per il traffico veicolare, che ,sempre più intenso verso
Bicocca, transita per Greco, … alla bretella ferroviaria che sfiora le
case e rimodella l’area su via Rimembranze e su via Conti, con una
risistemazione incerta, dove ancora più incerta rimane la fattibilità di
un campo di calcio, in sostituzione di quello che prima esisteva, …fino
al centro sociale Leoncavallo che richiama l’attenzione sul quartiere
per la sua fama e i suoi meriti, ma che, appunto per questa ragione,
necessita di un rispetto
degli orari e delle soglie di rumore.
Greco,
un quartiere popolato da gente che vive Milano e il suo quartiere con un
forte senso di identità, tollerante e desideroso di dignità e vivibilità
dei suoi luoghi, che, se fosse paese autonomo, saprebbe difendere più di
quanto faccia ora il Comune. Ciò spiega la provocazione di chiedere di
ritornare ad essere Comune autonomo.
Invece
Milano chiede e non dà: chiede che si faccia transitare per Greco il
collegamento con Malpensa, oltre ai tanti percorsi ferroviari già
presenti, chiede che qui Bicocca incanali il traffico per il centro e
abbia un pensionato per gli studenti (in via Conti), chiede che per
razionalizzare il traffico di viale Monza diventi un’impresa andare da
piazza Durante a Greco; Greco subisce ma mantiene e sviluppa il senso
della propria comunità, raccolta attorno alla propria piazza.
Cosa
danno infatti Ferrovie e Comune a questo quartiere, dove mancano servizi e
collegamenti efficaci con il resto della città?.
Poco
o niente, perché da Greco per andare a viale Monza, a poche centinaia di
metri, con un mezzo pubblico occorrono 3 mezzi e mezz’ora di viaggio; e
per la Bicocca non c’è un mezzo pubblico diretto. Non solo, ma se a
piedi vuoi andare alla MM 1 , stazione Rovereto, devi transitare per i
tunnel ferroviari; il
Corriere ne ha ben illustrato lo stato: immondizie, aria irrespirabile,
auto parcheggiate sui marciapiedi.
La
speranza di avere luoghi che siano occasioni di incontro e dialogo, come
un centro giovani e una biblioteca, si è persa nel nulla, dopo la
decisione di dedicare gli ultimi spazi utili al pensionato studenti e di
assegnare buona parte dell’ex-Mercato del Pesce a Milano Ristorazione,
dove agli anziani è rimasto solo un piccolo spazio, poco più di un
appartamento, con la promessa di una futura migliore soluzione, speriamo a
breve. Quanto alla richiesta, avanzata da anni, di un poliambulatorio
territoriale per la fornitura di alcune prestazioni specialistiche (ad es.
visite cardiologiche, oculistiche ecc.), la Direzione Generale ICP, cui
competono queste strutture, non dà alcun segnale di interessamento. E'
più che mai necessario un piano chre definisca in modo organico opere,
spazi, servizi e tempi di attuazione.
Greco,
disponibile e fiduciosa, offre ma il suo Comune, Milano, cosa sta facendo
per il quartiere?
Mario
Villa
Via
Venini: la via della diversità
Ormai
via Venini a Milano è diventata come tante altre vie che contengono varie
culture e razze diverse fra di loro; ovviamente questo dà sicuramente una
ricchezza culturale, ma la domanda che ci si pone è:
esiste l'integrazione con gli abitanti originali della via? A mio parere
la strada è ancora in salita e la gente ancora non si fida di questo
straniero che parla male la lingua e conosce pocoquesta nuova cultura.
Se uno cammina lungo via Venini notiamo che il 50% dei negozi sono in mano
a stranieri, come centri telefonici, kebap, negozi alimentari, negozi di
bigiotteria, bar e altro; ovviamente il concentramento di questi negozi
dimostra l'importanza di questa via che affianca viale Monza, inoltre la
forte presenza degli stranieri residenti in questa via ci spinge a
chiederci quali saranno gli elementi principali per una maggior
integrazione: creare dei ponti fra gli italiani e gli stranieri, a mio
avviso la cosa principale, perché in Italia la gente ti guarda come parli
e come ti vesti e come ti comporti; ovviamente fa un grande effetto sul
comportamento di una persona qui e purtroppo noi stranieri siamo privi di
questi elementi. Molti di noi non sanno parlare l'italiano nonostante che
vivono qui da tanti anni e altri non s'interessano; hanno un obbiettivo di
raccogliere il più possibile dei
soldi e andarsene via e dall'altra parte molti italiani non s'interessano
a questi immigrati quando rappresentano un degrado sociale.
La mia idea è quella di creare tanti incontri fra immigrati e italiani
per discutere le loro problematiche e le loro divergenze; magari
organizzare tante cene o concerti misti per avvicinare le due culture,
creare un comitato misto per il quartiere. A mio avviso è necessario
formare tutti gli stranieri che vengono, fare corsi di lingua
obbligatori, corsi di formazione delle abitudine italiane oppure sul
sistema di vita italiano. Questi elementi possono aiutare integrazione e
rispetto reciproco perché ogni giorno viviamo un fallimento totale;
vediamo in questa via due culture staccate, non si avvicinano e molti non
si sopportano per ignoranza di tutte e due le comunità. Ci vuole maggior
tolleranza, maggior integrazione e amore; il rispetto porta a un maggior
arricchimento culturale.
Arch.Bassam
Abu Awwad
Il
piano di sviluppo del carsharing nell'area metropolitana
In
5 anni 144 parcheggi e 371 auto ecologiche per migliorare l'offerta di
mobilità
Legambiente e Provincia di Milano lanciano il CarSharing nell'intera area
metropolitana.
Se entro la fine del 2007 saranno già operative ventidue nuove aree di
sosta in 11 comuni della provincia, la disponibilità per gli abbonati
dell'auto in condivisione di Car Sharing Italia salirà fino a coprire 55
Comuni nei prossimi cinque anni, con un'offerta di 144 parcheggi.
L’attivazione di questo servizio nell'area provinciale nasce da un
approfondito studio di fattibilità, e rientra in un articolato piano di
riduzione dell’inquinamento e del traffico che Provincia di Milano
persegue da oltre un quinquennio con la partecipazione di oltre cento tra
Comuni, aziende ed Università.
Assegnati dunque 716.000 € a Car Sharing Italia che si occuperà della
realizzazione del progetto. L’azienda, individuata con gara pubblica, ha
recentemente ereditato la gestione del servizio Milano Car Sharing avviato
da Legambiente nel settembre 2001.
La crescita di abbonati e veicoli ecologici - 371 saranno le auto ibride
elettrico-benzina, bimodali metano-benzina, diesel con filtro
antiparticolato a disposizione degli utenti – permetterà una riduzione
significativa dell'inquinamento atmosferico. Già oggi il car sharing a
Milano può contare su 950 utenti che condividono 36 auto in 16 parcheggi.
Car Sharing Italia è stata la prima a varcare i confini comunali
aprendo a Cinisello Balsamo e successivamente a Carugate. Dai primi mesi
del 2007 Monza e Sesto San Giovanni daranno il via ad uno sviluppo del
servizio che raddoppierà il numero attuale di abbonati.
Questo anche grazie agli incentivi del Ministero dell'Ambiente per
favorire la mobilità sostenibile. Infatti rottamare un veicolo non
ecologico e sottoscrivere un abbonamento a CarSharing significa
risparmiare mille euro: Il Ministero dell’Ambiente ha stanziato 800 €
per ogni nuovo abbonato che dimostri di aver rottamato un veicolo
immatricolato prima del 31 dicembre 2000 (di categoria fino a "EURO
2" compreso). A questo bonus i gestori dei servizi di CarSharing
operativi nelle varie Province (Torino, Genova, Bologna, Modena, Rimini,
Venezia, Firenze, Roma e Milano) hanno aggiunto l’omaggio
dell’abbonamento per il primo anno e il 50% di sconto per il secondo,
portando così il "buono sconto" a oltre 1.000 € nei due anni.
E nell'ottica di offrire una mobilità alternativa nell'intera area
metropolitana, Paolo Matteucci, assessore provinciale alla Mobilità,
Viabilità e Trasporti, afferma: "La Provincia di Milano è la prima
in Lombardia ad attivare il servizio Car Sharing: offrire questa
opportunità ai cittadini in provincia è tanto più importante se
pensiamo che gli spostamenti sono mediamente più difficoltosi che
all’interno delle città. Per questo i parcheggi sorgeranno vicino alle
stazioni dei mezzi pubblici, per facilitare spostamenti integrati, comodi
ed ecologici".
Ma l'auto in condivisione è anche un modo per decongestionare i centri
urbani e ridurre lo smog."Il Car Sharing è un servizio di
mobilità "intelligente" anche in termini di riduzione
dell'inquinamento- spiega Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di
Legambiente -: il 55% del parco auto è a basso impatto ambientale
grazie all'uso di auto ibride, bimodali e diesel con FAP. Inoltre una sola
autovettura in carsharing svolge il lavoro di 10 auto private, peraltro
quasi costantemente parcheggiate su suolo pubblico (l'utilizzo medio
dell’auto in Italia è di 90 minuti al giorno) incidendo sul traffico e
liberando posti auto".
Il funzionamento del Car Sharing è semplice: ogni cittadino, previa
sottoscrizione di un abbonamento annuale, ha la possibilità di prenotare
ed utilizzare le auto per il solo tempo necessario allo spostamento,
soddisfando il proprio bisogno di mobilità. Attivo 24 ore su 24, il
servizio permette di prendere l'auto anche solo per un ora, pagando una
tariffa proporzionale all'uso, e si caratterizza per flessibilità e
rapidità di utilizzo. E’ quindi un forte incentivo a liberarsi
dell’auto di proprietà scoraggiando in questo modo l’acquisto della
seconda macchina.
La smart card che permette l'utilizzo delle auto a Milano e provincia
consente anche di prenotare ed utilizzare le auto in condivisione nelle
maggiori città italiane. A Torino, Genova, Bologna, Rimini, Firenze, Roma
e Venezia c'è sempre una flotta car sharing a disposizione. Anche nel
resto d'Europa gli utenti possono scegliere tra più di 5.000 auto in
Germania, Belgio, Olanda e Svizzera.
E per garantire una mobilità realmente alternativa al possesso
dell’auto, Legambiente e Car Sharing propongono l'abbonamento alla città,
che garantisce sconti e agevolazioni sul servizio di trasporto pubblico
e privato, sull'autonoleggio e per i ciclisti.
Info:
Legambiente – 0245475777
Martedì
12 dicembre alle ore 21
Alvaro
Bertani
presenta
Il
mito di @
di
Maurizio Vais
edizione
Excogita
Libreria
ilponte.it di via delle leghe 5 - Mi
Il lavoro è nato “per caso”, frutto di esperienze maturate
all’interno di una multinazionale, prendendo forma poco per volta.
Cosa può passare per la testa di un “normale” quarantenne laureato in
ingegneria e da oltre quattordici anni inserito nel mondo del lavoro per
cimentarsi in un’impresa del genere?
Una serie di episodi di vita quotidiana, intervallati da altri al limite
del paradosso, all’interno di una società di dimensioni medio piccole
ma inserita all’interno di un grande gruppo. L¹opera ricopre un periodo
di circa quattro anni, partendo dal 2000 nel pieno del boom tecnologico
fino all’estate del 2004.
Il protagonista è un ingegnere, da diversi anni impiegato in una grossa
multinazionale. Complice il brillante momento del settore nel quale
lavora, riceve una proposta molto interessante per cambiare società.
Il fascino del marchio produce i suoi effetti. Decide di cambiare,
lasciandosi allettare da promesse, prospettive sicure pensando ad un
avvenire più dinamico e denso di soddisfazioni.
La realtà ritrovata è molto diversa dalle attese. La società, pur
facendo riferimento a un marchio consolidato è solo una piccola realtà e
neanche la più considerata del proprio gruppo. All’interno operano
varie figure, sono messe a nudo le caratteristiche più marcate di
personaggi a volte comici, a volte patetici e a volte squallidi. Il tutto
descritto con ironia.
Sullo sfondo della storia gli avvenimenti che hanno caratterizzato quel
particolare periodo, tra i quali l’Undici Settembre 2001, l’isterismo
delle Borse mondiali, la Sars.
Chiunque lavori o abbia lavorato nell’industria privata avrà modo di
immedesimarsi nel protagonista probabilmente ritrovandosi a fronteggiare
situazioni analoghe, dall’euforia e l’ottimismo dell’anno 2000 fino
alla crisi dell’ultimo periodo, la difficoltà del mercato, scelte
societarie in parte discutibili (cassa integrazione, mobbing)
nell’attesa di una ripresa che tarda ad arrivare.