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In difesa della sanita' pubblica

Luigi Tranquillino, Comitato difesa sanita' pubblica - MartesanaDue, aprile  2002

 

Così come avevamo scritto sul numero di MartesanaDue dello scorso dicembre, vengono oggi messi in discussione quelli che sono i nostri Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.)

Giova ricordare che si sta parlando dei nostri diritti, delle nostre certezze, della nostra serenita', in una parola della garanzia che ci spetta in quei momenti o, peggio, in quei lunghi periodi nei quali ognuno di noi e' piu' debole e fragile perche' ammalato.

Per ottenere un grado accettabile di civilta' in questo campo del terreno sociale, quello della Sanita' Pubblica, nel nostro paese si sono fatti duri sacrifici e si e' lottato aspramente.

Tutti, nessuno escluso, abbiamo da perdere se questo pilastro dello stato sociale, che sorregge una civile convivenza, verra' eroso sino al suo abbattimento.

Con grande grado di irresponsabilita' e colpevolmente la Regione Lombardia ha causato un disavanzo di piu' di 4600 miliardi di lire nel settore della sanita'

E’ questa una cifra elevatissima che ci dice con chiarezza che l’orientamento verso la privatizzazione ha prodotto un aumento delle spese pubbliche a favore del profitto di personaggi come Ligresti, Poggi Longostrevi e numerosi altri “magnati della sanita'”.

Per far fronte a questo vero e proprio “buco nero” il Presidente della nostra regione Formigoni non ha trovato di meglio che annunciare, attraverso una direttiva di giunta, che i nostri Livelli Essenziali di Assistenza verranno ridotti. Dunque, mentre i “signori della sanita'” ricavano lauti profitti, trattando la nostra salute come una merce, facendo della sanita' un mercato, viene compromesso il nostro diritto alla salute nel momento in cui si vuole smantellare un cardine della civilta' per qualsiasi paese evoluto: la Sanita' Pubblica.

Diamo ora alcuni esempi di cio' che ci vorrebbero togliere e a cui non dovremmo piu' avere diritto:

 

   - la Fisioterapia, quindi cura come gli Ultrasuoni, le Radar, le Marconi, il Laser, la Ionoforesi, L’Elettroterapia Antalgica (contro il dolore), le T.E.N.S., le Trazioni e la Pressoterapia.

 

    - le cure Odontoiatriche.

 

Naturalmente in questo quadro, secondo Formigoni, dovrebbe entrare nella nostra prospettiva la necessita' di stipulare contratti con Assicurazioni (le conosciamo bene !) che prima di accettarci si domanderanno se .... siamo in buona salute !

Detto questo risulta evidente che l’interesse generale si scontra violentemente contro quello dei pochi affaristi, sostenuto, quello degli affaristi, da Formigoni e Borsani (nostro assessore alla sanita' in Lombardia e collega di partito di Gianfranco Fini).

A conferma del fatto che le bugie sono di casa da certe parti occorre dire che non e' affatto vero che siano diminuiti i tempi di attesa per le visite e per le cure. La realta' e' sotto gli occhi di tutti. Provate un po’ a chiedere quanto occorre per fare una Mammografia, per fare una T.A.C. o peggio, per fare una Risonanza Magnetica !

Per completare un quadro sempre piu' fosco, occorre citare un provvedimento fortemente voluto da Confindutria, che il Governo ha prontamente concesso attraverso un disegno di legge collegato alla finanziaria: si tratta della trasformazione degli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) in Fondazioni di Partecipazione. Si passa quindi così a privatizzare un elemento centrale della Sanita' Pubblica, vero e proprio fiore all’occhiello, come gli Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico che si riferivano direttamente al Ministero della Sanita'.

A Milano per esempio, il Policlinico con gli Istituti Clinici di Perfezionamento (I.C.P.) saranno i due Enti fondatori del nuovo organismo detto “Fondazione”. Saranno considerati invece “Partecipanti Istituzionali” il Comune di Milano attraverso il Sindaco pro-tempore Albertini e l’Arcidiocesi di Milano attraverso l’Arcivescovo. Inoltre il Consiglio di Amministrazione, ma solo con il voto favorevole dei due “Fondatori”, potra' decidere di far entrare al suo interno un altro soggetto partecipante: una Fondazione Bancaria

A questo punto e' utile formulare alcune domande:

 

1      - da dove proviene il diritto a regalare un patrimonio pubblico acquisito attraverso i secoli (l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e' stato fondato nel 1473 !) ad una Fondazione che seppure senza fini di lucro (ma davvero e fino a quando?) e' una entita' privata e quindi distaccata e autonoma ?

 

2-  dove sono questi mecenati che verserebbero miliardi o se preferite milioni di Euro a titolo

  gratuito senza alcun altro fine ?

 

3 - che fine fara' il personale attualmente inquadrato con contratto di diritto pubblico nella Sanita' ?

 

Nella stessa logica va inserito a pieno titolo l’esempio dell’Ospedale Buzzi, Polo Ostetrico con un bilancio attivo che, guarda caso, sarebbe lì lì per essere venduto, e' notizia di questi giorni, a un signore definito dai quotidiani “Re della Sanita' Privata”  che ha nome Giuseppe Rotelli. Proviamo a pensarci: il nostro Ospedale per i bambini venduto come un appartamento o peggio, come una macchina usata.

Giova ricordare che Formigoni e Borsani stanno fedelmente sviluppando linee di indirizzo disegnate a suo tempo dal noto ex Ministro della Sanita' Francesco De Lorenzo (condannato per varie malversazioni a 5 anni e 8 mesi di reclusione).

Se un pregiudicato come il Prof. De Lorenzo ha usato certi criteri, e' certo che la Sanita' Pubblica sia stata gravemente danneggiata  da Formigoni e Borsani che  li hanno seguiti, ben sapendo che alla base di tutto stava una sola cosa: la logica del profitto contro l’interesse generale e l’universalismo delle cure.

Poiche' fin da quando si era ragazzi ci hanno insegnato che “la Salute non ha prezzo” solo battendoci per difendere e riqualificare la Sanita' Pubblica difenderemo anche la nostra salute.

Naturalmente essendo la Sanita' Pubblica parte della  questione dello Stato, i lettori troveranno nei numeri successivi delle riflessioni circa il modo di rapportarsi all’azione devastatrice che si sta concretizzando e che tanti rischi presenta per noi tutti.

Chiudiamo con un pensiero che mettiamo in circolo e che proponiamo alla riflessione comune:

non sempre la legalita' va di pari passo con la legittimita'. Si puo' essere legalmente eletti e tuttavia non essere legittimati a compiere scelte all’insegna della barbarie.

Forse il Ministro della Salute Sirchia, Formigoni e Borsani stanno compiendo scelte che tocca a noi mettere in discussione.  Ma di questo, come abbiamo detto poc’anzi, tratteremo in seguito.

 

 

Luigi Tranquillino, Comitato difesa sanita' pubblica - MartesanaDue, febbraio 2002

 

Iniziamo questo nuovo anno continuando l'esame del Piano Socio Sanitario regionale che dovrebbe essere ratificato in questi giorni, passando nell’aula del Consiglio della Regione Lombardia.

Tra gli altri “fattori di criticita'” che emergono nel Piano Socio Sanitario Regionale (P.S.S.R. 2002/2004), ne spiccano altri che avranno un effetto fortemente negativo che impattera' sulle condizioni di chi opera nella sanita' cosi' come su quelle degli utenti.

Detto per inciso noi continueremo a chiamare i cittadini, fruitori dei servizi socio-sanitari semplicemente utenti e non clienti come usa ormai fare la nostra Giunta Regionale.

Un lessico corretto ci dice infatti che sono utenti tutti i soggetti dalla loro nascita  fino alla fine della loro vita. In tema di sanita' poi parlare di clienti ci sembra sbagliato poiche' introduce un elemento mercantile in un argomento che davvero e', per sua stessa natura incompatibile con il mercato.

E’ francamente poco proponibile l’immagine di clienti che debbano acquistare la propria assistenza e che magari abbiano solo pochi mesi di vita o siano in un letto di dolore perche' malati terminali.

Detto questo entriamo nel merito di quelli che abbiamo succitati come i “fattori di criticita'”:

 

·      la A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale) dovrebbe secondo il Piano limitarsi ad avere funzioni di programmazione acquisto e controllo; e' pero' difficile comprendere come riuscira' ad effettuare una lucida programmazione ed un efficace controllo una volta che la gestione dei servizi sara'data a soggetti esterni privati. Parrebbe quasi che i casi del Galeazzi, Poggi Longo Strevi e quelli che ancora oggi sono all’ attenzione della Magistratura non abbiano insegnato niente.....

E’ facilmente prevedibile che i soggetti privati, avendo la loro ragion d’essere nel profitto, e non potrebbe ssere diversamente, cercheranno di conseguire un utile economico che e' incompatibile con la vera missione che dovrebbe avere invece la Sanita' Pubblica,

 

·      La legge 194/78 che ha legalizzato l’interruzione volontaria della gravidanza per una maternita' libera e consapevole, viene sottoposta con la filosofia del Piano ad un progressivo e costante attacco che tende a sgretolarla.

Per questo la Regione Lombardia destinava nel novembre scorso ben 1200 milioni  a consultori privati dopo che in Lombardia sono stati chiusi circa 120 Consultori familiari pubblici sui circa 350 presenti solo tre anni fa.

Proviamo a immaginare cosa succedera' in futuro quando le strutture pubbliche verranno ancor piu' di oggi a trovarsi in competizione con quelle private che stanno aumentando di numero, che potranno anche non ottemperare agli obblighi previsti dalla legge 194 del 1978 avendo una inclinazione confessionale, che non consentirebbe alle donne di potersi liberamente rivolgere a questi servizi al fine di saper decidere meglio per il loro futuro e per una libera scelta.

Sicuramente i Consultori familiari sono da annoverare tra quei servizi di prevenzione che piu' soffriranno della impostazione del Piano Socio Sanitario Regionale.

Prevenire e' meglio che curare ma ai privati curare conviene, prevenire invece no.

Come potrebbero curare infatti se la prevenzione funzionasse davvero?

 

·      la riduzione prevista dei posti letto negli Ospedali ci dice che saranno tra i 5600 e 5900 quelli che verranno soppressi. Un taglio questo che avviene dopo il buco di piu' di 4500 miliardi di cui e' stata autrice questa Giunta Regionale nello scorso mandato. Per non parlare dei piu'di 700 miliardi in cui e' stato stimato il disavanzo accumulato dalla Giunta per l’anno 2001.

Gia' oggi sono all’ordinedel giorno “interventi lampo” e dimissioni frettolose per coloro che possono alzarsi appena per andarsene con le loro gambe.  Sono altresi' frequentissime le cosiddette “dimissioni selvagge” per coloro che non in condizioni di autosufficienza, invece vengono presi come una cassetta di mele e portati a casa da familiari attoniti e disperati.

·      La riaffermazione della divisione dei servizi tra A.S.L. e Ospedali (chiamati Aziende Ospedaliere come Vi abbiamo detto nel numero di dicembre) comporta la continuazione dei problemi organizzativi e funzionali che si sono manifestati nel corso di questi anni, per la precisione dal 1° gennaio 1998 data di entrata in vigore della legge n.31/97.

Nella nostra zona, la Zona 2, ad esempio il Poliambulatorio di Via Puecher ha la sua direzione non piu' presso la sede del 3° distretto (il nostro) ma presso l’Ospedale Fatebenefratelli che e' in Porta Nuova (pensate un po’). Ugualmente lo stesso discorso vale per il Poliambulatorio di via Don Orione e per quello di via Andrea Doria; questi due Poliambulatori hanno infatti la loro direzione presso gli Istituti Clinici di Perfezionamento (I.C.P.) che si trovano in centro (guardate un po’).

Il Consultorio familiare di via S.Elembardo o il Consultorio pediatrico di via Carnovalli si riferiscono invece al nostro distretto (il 3°) avente sede in via Ricordi 1.

Abbiamo quindi ben tre riferimenti qui in zona: Il Fatebenefratelli, gli I.C.P. e la A.S.L.  Prima della legge 31 di riordino del Servizio Sanitario Regionale avevamo  un unico riferimento: la A.S.L.; naturalmente tre soggetti di riferimento comportano maggiore confusione, poiche' vi sono tre modi di organizzare diversi, lontani tra loro, complicazioni per i cittadini che si devono districare tra una giungla di numeri telefonici diversi, poiche' i responsabili dei servizi sono sparsi e scarsamente raggiungibili.

Viene spontaneo chiedersi se tutto cio' sia improntato al buon senso oppure se questa, che spesso e volentieri e' una vera babele, non sia invece la soluzione migliore per destrutturare i servizi!

Se cosi' fosse se ne stanno con chiarezza percependo gli effetti: uno dei peggiori e' che non vi e' comunicazione tra gli Ospedali, infatti se si deve prenotare una visita in via Don Orione perche' il tempo della attesa e' troppo lungo nel Poliambulatorio di via Puecher, vi sentirete rispondere che non vi e' centro di prenotazione unico per tutti i Poliambulatori.

Se a questo si aggiunge che gli I.C.P., secondo la Regione, devono competere con il Fatebenefratelli cosi' come con Niguarda o magari il San Paolo o il San Carlo, Vi accorgerete che anziche' avere una organizzazione funzionale, armonica ed equilibrata, Vi ritrovate con quelle che la Giunta definirebbe: “Aziende Ospedaliere  che competono per stare sul mercato cercando di migliroare la qualita' del proprio servizio al fine di offrire migliori prestazioni ai propri clienti”.

Noi crediamo che questa competizione porti gli Ospedali, cosi' come sta facendo, alla gara di chi riesce a fare le scarpe all’altro. Naturalmente a pagarne le spese sono quelli che noi continueremo sempre a chiamare utenti.

 

·      I nostri medici di fiducia sono messi seriamente in discussione.

L’intenzione e' quella di farli associare in gruppi legalmente costituiti. Secondo il Piano noi non avremmo piu' il nostro medico di fiducia. Giorno dopo giorno ci troveremmo sempre un medico differente, che non avra' piu' un rapporto continuativo con noi cosi' come noi non avremmo piu' quel medico al quale ci rivolgiamo da anni. Questi gruppi di medici si dovrebbero dotare di fisioterapisti, praticherebbero esami cardiologici e altre mansioni.... Insomma visto che e' sotto gli occhi di tutti che si vogliano chiudere un bel po’ di servizi (si voleva farlo da noi con il Poliambulatorio di via Puecher, si vuole farlo oggi con quello in via Novara a San Siro) e' evidente che i nostri medici dovrebbero svolgere funzioni sostitutive dei Poliambulatori; per noi questo non e' praticabile ed anzi, occorre difendere sia i Poliambulatori che la figura del medico di fiducia.

 

Essendo il Piano Socio Sanitario Regionale  2002/2004 un documento di circa 150 pagine i lettori sappiano che, cosi' come detto in premessa, abbiamo cercato di offrire una sintesi dei suoi elementi maggiormente rilevanti.

Concludiamo dando qualche indicazione che ci e' stata richiesta sul Centro di Audiologia che e' aperto da poco e si trova oggi in via Don Orione, 2.

I mezzi per raggiungerlo sono i seguenti: linea metropolitana 2 (linea verde) alla fermata di Cimiano, autobus n. 44, 53 e 56.

Ci dicono che il Centro di Audiologia sta ripartendo molto bene dopo l’attentato che la signora Colli - Presidente della Provincia - ha cercato di mettere in atto senza riuscirci chiudendone le strutture nella vicina via Pusiano il 30 giugno del 2001.

 

Ricordiamolo la rassegnazione e' buona madre di ogni sconfitta.

Non rassegnamoci neppure a questo “Piano Socio Sanitario Regionale”

Il nostro credito aumenta e prima o poi lo riscuoteremo, qualcuno dovra' pagare.

Riapre il centro di audiologia di via Don Orione, nonostante l'arroganza di Ombretta Colli

Luigi Tranquillino, Comitato difesa sanita' pubblica -  Martesana Due, novembre 2001

 

Comincero' con il raccontare che cos’e' un Centro di Audiologia  e provero' a spiegare nel modo piu' semplice quali sono le  funzioni che svolge,  per tutti coloro che ancora non lo sanno e per chi ha necessita' di riferirvisi. Detto questo, riferiro'  ai lettori  di questo giornale di zona cio' che e' apparso in diverse occasioni sulle pagine della cronaca cittadina  di diversi  quotidiani, una storia che merita di essere narrata perche', in essa, e' presente una signora senza pieta', che non conosce vergogna per la propria protervia, ne’ per l’ipocrisia con cui appare in programmi televisivi, dove sostiene, a spada tratta, di operare senza sosta a favore, pensate un po’, dei piu' deboli e svantaggiati.

 

Questa signora ha un nome ed un cognome: e' la signora Ombretta Colli Presidente della Provincia di Milano...  pensate un po’...

 

Un Centro di Audiologia - come quello che era in Via Pusiano, 22 - e' un luogo dove vengono trattati soggetti la cui eta' parte da 0 anni e arriva fino a 18.

Questi piccoli soggetti hanno spesso problemi neurologici che si manifestano anche con la sordita' e difficolta' nell’articolazione del linguaggio.

La loro vita e' una vita in cui le relazioni con altri sono ostacolate proprio dallo stato in cui si trovano; la loro condizione comporta difficolta' di percezione di cio' che sta intorno, disorientamento spaziale, problemi di equilibrio e relazioni selettive perche' privilegiate.

La relazione, questo legame che vede gli esseri umani accomunati interagire tra loro, diventa per coloro che sono privi di udito qualcosa che e' difficilmente raggiungibile.

Solo grazie a operatori e operatrici come quelle che prestavano la loro opera in via Pusiano e' stato possibile l’inserimento nel mondo della scuola prima, nel mondo del lavoro poi.

Logopedisti, psicomotricisti, ortofonisti, sono le figure professionali che contribuiscono a far si che questi bimbi e questi ragazzi abbiano una possibilita': quella di una reale emancipazione da una condizione iniziale di svantaggio.

Attraverso il gioco, esami audiometrici, terapie eseguite con pazienza, continuita' e amore, questi piccoli all’inizio tendono a stabilire legami privilegiati. Essendo una la persona che entra in contatto con loro, ecco che selezionano necessariamente il legame da stabilire. Non bisogna dimenticare infatti che, a differenza di altri, loro possono percepire solo il linguaggio e l’attenzione di chi sta di fronte e non altrove. Da qui la loro propensione e necessita' di avere un rapporto privilegiato, perche' continuo e costante con qualcuno di particolare, che presta loro attenzione preoccupandosi  di essere accettato. Questo tipo di pazienti puo' presentare anche difficolta' di gestualita' e generalmente si puo' riscontrare come  l’agitarsi, l’esplorare lo spazio circostante, manifestino un’ansia che li pervade proprio a causa della difficolta' che hanno di orientarsi nello spazio.

Per sintetizzare possiamo dire che un Centro di Audiologia serve a rieducare, a insegnare, a parlare, a dare pieno diritto di cittadinanza a coloro che partono con uno svantaggio.

Detto questo, e se la signora Colli se la prendesse le faremmo tanti auguri, dobbiamo trattare di come siamo riusciti a vincere una battaglia per la sopravvivenza del Centro di Audiologia che era in via Pusiano. Perche' battaglia per la sopravvivenza ? Ci arriviamo:

 

La Provincia di Milano, di cui e' Presidente la Colli, alla quale ci siamo ripetutamente rivolti, ha deciso la chiusura del Centro di Audiologia per il 30 giugno 2001. Venutolo a sapere all’inizio dell’anno abbiamo a nostra volta deciso che il Centro avrebbe dovuto continuare la sua preziosa attivita', anche contro il volere della Colli che non si e' neppure data la pena di concordare un passaggio di competenze con la ASL Citta' di Milano, con la Regione o con Enti che avrebbero dovuto prendere in carico il Centro affinche' potesse sopravvivere. Il motivo per cui il Centro era da chiudere consisteva nel fatto che l’Ente Provincia dichiarava di non essere piu' competente per il suo mantenimento. Questa vicenda di straordinaria incivilta', nel corso della quale pareva che, stando cosi' le cose, l’unico destino possibile per il Centro fosse la chiusura, ha visto la partecipazione delle famiglie dei piccoli pazienti giungere ad affrontare un percorso irto di pericoli e di ostacoli.

Solo una grande consapevolezza, la ferma volonta' di lottare per la riaffermazione di un diritto elementare alla cura e al rispetto della propria dignita', hanno consentito di giungere al punto di occupare sale della Provincia in ben due occasioni. Ma non bastava ancora. Ci si e' quindi determinati a non lasciare che la rassegnazione prevalesse. Come abbiamo sempre detto: “la rassegnazione e' una ottima madre per le peggiori sconfitte”. Continuiamo si e' detto. Siamo passati cosi' attraverso l’occupazione della Direzione Generale della ASL Citta' di Milano, avevamo con noi le telecamere del TG3 Regionale. Siamo riusciti in quella occasione a contrattare e ad ottenere la stipula di un verbale di intesa che impegnava anche la ASL Citta' di Milano.

In settembre invece, visto che non si dava luogo agli impegni presi e sottoscritti con il verbale di intesa, visto che la Provincia (con la signora Colli) aveva avviato la dismissione della struttura di via Pusiano, visto che cosi' facendo il Centro rimaneva senza una sede fisica, andando cosi' a morire, siamo stati costretti ad un’altra iniziativa di lotta che aveva lo scopo di ottenere un incontro con l’Assessore alla Sanita' della Regione Lombardia  Borsani.

Nel corso dell’ennesima occupazione, questa volta l’obiettivo scelto e' stato quello della Direzione del nostro distretto - il 3° - abbiamo raggiunto lo scopo che ci eravamo prefissati.

E’ stato cosi' che il 19 settembre 2001, nel corso dell’incontro con l’Assessore Borsani, si e' giunti ad ottenere che la nuova sede del Centro di Audiologia fosse collocata all’interno della struttura Poliambulatoriale di Via Don Orione.

 

Una storia, questa che vi abbiamo raccontato, che parla della tenacia e della cocciutaggine di meravigliosi genitori, che hanno scelto di lottare per la loro dignita' e quella dei loro figli.

Una storia, quella che state leggendo, che dice come non sempre la prepotenza, l’arroganza e l’indifferenza piu' bieca,  debbano necessariamente prevalere.

E’ possibile superare moltissime avversita' se pur con il pessimismo della ragione si riesce a mantenere l’ottimismo di una ferrea volonta'.

 

Come avremmo fatto altrimenti?