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per la nuova zona due di Milano citta'
 

 L'intervento di Mario Villa alla riunione straordinaria del CdZ 2

 

Premessa

 

Le competenze dei Consigli di Zona sono state definite dal Regolamento del Decentramento entrato in vigore il 24.4.1997, recepito da tutte le componenti politiche di allora come un vero passo avanti nella attuazione del Decentramento: tale regolamento è ancora in vigore.

La Amministrazione Comunale, non ritenendolo più adeguato alla realtà attuale dei Consigli di Zona, intende modificarlo. A questo scopo l’Assessore al Decentramento Giulio Gallera ha presentato alcune proposte di modifica delle funzioni da attribuire ai Consigli di Zona (Titolo V del Regolamento); tali proposte sono contenute nella Trattazione di Massima presentata alla Giunta Comunale nella seduta del  9/07/02.

Nella riunione straordinaria del Consiglio di Zona 2 del 3 ottobre 2002 se ne è discusso alla presenza dell’Assessore.

 

Riporto l’intervento fatto in Consiglio di Zona.

 

Intervento in Consiglio di Zona

 

Assessore Gallera,

 

         noi abbiamo questa sera la occasione di discutere con Lei le proposte di modifica illustrate nella relativa Trattazione di Massima della Giunta Comunale.

         Noi Consiglieri di Zona 2 abbiamo finalmente la possibilità di un confronto con Lei. Qualche Consigliere ha espresso la soddisfazione che Lei abbia deciso di venire in questa sede solo ora, avendo qualcosa da proporre e da porre in discussione; noi invece avremmo desiderato questo incontro, e lo avevamo richiesto, già all’inizio di questo quinquennio di amministrazione della Città: un incontro con il nuovo Assessore al Decentramento ossia con chi è il nostro riferimento isituzionale all’interno della Amministrazione Comunale. Lo dico senza polemica. Avremmo già potuto in quell’incontro manifestarle il forte disagio dei consiglieri,di opposizione e maggioranza, visto che si è talvolta deliberato alla unanimità, nel constatare che il parere del Consiglio dl Zona appare quasi sempre inascoltato, talvolta parzialmente utilizzato per alcuni aspetti marginali, ma sempre senza nessuna informazione di ritorno da parte delle istituzioni né tantomeno possibilità di ulteriore discussione.

 

         Parlo a nome del gruppo dei Democratici di Sinistra ma penso che molte valutazioni sul Decentramento siano condivise dall’intero Consiglio.

 

         Noi partiamo da questa premessa: il regolamento del Decentramento del 1997 ha costituito un fondamentale passo avanti: ha coperto un vuoto e lo ha fatto nell’ottica di attribuire alle Zone maggiore autonomia e quindi possibilità di meglio rispondere ai problemi dei cittadini della Zona.

 

         Non penso di fare la storia di quanto è avvenuto: accenno solo al passaggio, nell’anno 1999, dalle 20 alle 9 Zone attuali. Eravamo convinti che con Zone più ampie si sarebbe potuto avere maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi : era anche lo slogan proposto dalla Amministrazione “meno Zone, più servizi”.

         Lei ha affermato che i cittadini credono meno di un tempo al Consiglio di Zona, in quanto i tempi della partecipazione, gli anni ’70-’80, sono passati: ne ha trovato una causa storica, quasi epocale.

         A me preme invece far notare come la spinta verso la realizzazione del decentramento si sia afflosciata quanto più si è realizzata la uniformità politica delle maggioranze dei nove Consigli di Zona con quella dell’Amministrazione Centrale.

 

         Desidero anche sottolineare un secondo aspetto della riforma delle 9 Zone che ci ha toccato pesantemente e che riteniamo di ricordare a Lei come Assessore al Decentramento: una ferita mai emarginata e che, se pur senza speranza, le ricordo. Da quella riforma è nata una Zona 2 con un territorio complesso, solcata come è dalla Stazione Centrale, senza adeguate strutture base di servizio, cui perdipiù stata negata la naturale estensione verso la Bicocca che avrebbe dato a questa Zona, che manca di tutto (parchi, ospedale, sedi culturali, università,…) almeno una sede universitaria e un teatro di prestigio.

 

         Ritornando alle proposte di modifica, faccio nostre le osservazioni presentate dagli altri Consiglieri di opposizione; tuttavia credo che nella proposta della Giunta sia da cercare più che ciò che contiene ciò che manca. Beninteso noi non contestiamo questo sforzo di chiarezza che mette nero su bianco quanto già da anni avviene né che alcune prerogative sono aggiunte, come la programmazione delle iniziative culturali delle biblioteche zonali e altro, né che vengono garantite anche da Lei alcuni attribuzioni che erano già dovute dal precedente Regolamento ma che, essendo da Lei riaffermate indicate, possiamo ritenere che non ci verranno tolte. Ma quante competenze mancano! Non vediamo come la  Zona possa realmente svilupparsi verso quell’autonomia che in futuro dovrà gestire, nell’ambito dell’area metropolitane milanese, cui ci stiamo avviando nella crescente interdipendenza di Milaco con gli altri Comuni dell’Hinterland: ci muoviamo invece all’indietro.

 

         Lei, all’inizio della sua esposizione, ha atto un raffronto con altre realtà comunali,come Torino, Firenze,Bologna,Genova  e Brescia. Ma, a parte le differenze evidenti di complessità con la città di Brescia, ciò che stupisce è il rifiuto a confrontarsi con il decentramento operato nel Comune di Roma, dove si sta realizzando un notevole sforzo nella direzione di fare delle Circoscrizioni vere municipalità. Ha spiegato che Milano non è come Roma, soprattutto per dimensione territoriale. Non siamo convinti che la realtà di Milano sia così diversa da non poter essere messa a confronto con quella romana, pur capitale con tanto di Parlamento, Ministeri e Rappresentanze diplomatiche che Milano non ha. Inoltre il suo confronto tocca ciò che Lei propone non ciò che da altre città viene proposto e che nella sua riforma appunto non c’é.

 

         Le proposte su cui ragioniamo stasera toccano il Titolo V, ossia le Funzioni del Consiglio di Zona: un capitolo fondamentale del Decentramento che tuttavia non può vivere se non si chiariscono, oltre alle competenze, i meccanismi che presiedono al funzionamento del sistema Zona.  Le chiedo quindi cosa ha in progetto di fare per le altre parti del vigente Regolamento. Le chiedo se, pur basandosi sulle limitate competenze da Lei attribuite ai Consigli, Lei pensa di proporre alla Giunta:

-         un coinvolgimento più stretto dei Consigli di Zona quando si discutano piani di rilevante importanza territoriale, anche a livello città ma con significative ricadute sulla vita della Zona,

-         una informazione garantita sui lavori e sui documenti durante tutto lo svolgimento dei procedimenti in cui il Consiglio viene coinvolto,

-         un peso effettivo dei Consigli in fase di definizione del bilancio preventivo zonale.

-         una più ampia possibilità di pronunciarsi sulle richieste di parere concedendo più ragionevoli margini di tempo per la discussione in Consiglio; infatti i termini imposti sono particolarmente stretti al punto che talvolta, senza responsabilità né del Consiglio né della Zona, si cade nel silenzio/assenso, da nessuno voluto.

 

         Non starò a ripetere le osservazioni che altri miei colleghi hanno già espresso o esprimeranno su alcuni aspetti migliorativi del testo che ci ha presentato. Cito solo la mancanza totale di qualunque riferimento ai problemi riguardanti Trasporto,Traffico e Viabilità (art.48 del Regolamento).

        

 

         Penso invece sia utile accompagnare queste mie affermazioni con il richiamo ad alcuni casi della Zona 2.

         L’attraversamento di viale Monza da parte della metrotranvia Testi- Precotto è stato oggetto di discussione in più riunioni di questo Consiglio con relative delibere sulle necessità di attraversare in sotterranea viale Monza. Il Comune ha proceduto nella direzione intrapresa:l’attraversamento a raso. Quale esito, quale riscontro abbiano avuto le delibere del Consiglio su un tema che tocca pesantemente la realtà del quartiere di Precotto non se ne è saputo ufficialmente nulla; non dico che il Consiglio non sia in certi casi riuscito ad acquisire informazioni, dico che il  Comune non lo ha mai fatto. E, se i cittadini per farsi sentire devono poi ricorrere al TAR, non si può addebitare ai “tempi” la mancata partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni.

         La bretella ferroviaria Centrale-Malpensa: anche in questo caso il parere negativo è stato unanime per evitare al quartiere di Greco ulteriore frammentazione e degrado: l’espressione del nostro parere è stata accolta, in riunione di Commissione Trasporti, con fastidio, eppure portavamo avanti motivate richieste dei cittadini e proponevamo soluzioni alternative.

         Sono esempi di pareri inascoltati, ma non sono i soli né i più importanti. Il Consiglio di Zona 2 si è espresso contro il progetto di collegamento Adriano-Gobba, tratto della Strada Interquartiere Nord (la Gronda Nord), contro il Piano Particolareggiato del Traffico; ma con quale risultato? Lei potrebbe dirmi che tale è la rilevanza comunale che la Zona non può essere tenuta in conto più di tanto.

Ma voglio aggiungere anche i casi di altri problemi, meno importanti a livello cittadino, ma più zonali: problemi con proposte di soluzione deliberate dal consiglio e rimaste lettera morta.

         Una scuola dismessa, la scuola di via Brambilla, è stata assegnata ai Servizi Sociali quando avevamo deliberato, come Consiglio,  di utilizzarla come Scuola Media del Quartiere Adriano, in fase di importante espansione  e senza una scuola di questo tipo ; l’ex Mercato del Pesce in cui il Consiglio di Zona ha chiesto da anni di collocare servizi per il Quartiere e non ha per ora trovato adeguato coinvolgimento: al punto che, dinnanzi alla esigenza di trovare collocazione per una associazione di pronto soccorso, in cerca di sede, la proposta di collocarla in quest’area sta seguendo strade tortuose e incredibili; la proposta di riorganizzazione del Parco Trotter, ancora senza risposta..

         Noi Le facciamo presente che non siamo attualmente in grado di intervenire neanche sulle piccole cose che rendono difficile la erogazione dei servizi come il blocco di un impianto di riscaldamento o la tapparella di un aula scolastica; speriamo che le sue proposte in materia di manutenzione ordinaria e straordinaria vadano nella direzione di una ampia autonomia della Zona almeno in questo campo.

         Questa sera non è momento di proporre emendamenti ma di dare suggerimenti e giudizi. Dall’assessore al Decentramento ci aspettiamo che ci consenta di lavorare come organismi decentrati in grado non solo di recepire le istanze dei cittadini ma anche di fornire risposte e soluzioni. Tutto questo non per caso ma istituzionalmente.

         Nella sua relazione introduttiva Lei ha accennato che finalmente si è intervenuti sul Decentramento, che ha trovato una situazione in cui le voci dei Consigli non avevano modo di arrivare in Assessorato e a questo scopo ha creato delle funzioni ad hoc: è vero quindi che, con il precedente Assessore, non si è fatto a sufficienza ed è quindi vero che il calo di coinvolgimento dei cittadini trova altre ragioni che non quella da Lei dette. Noi siamo profondamente contrari al suo modo di affrontare il Decentramento. Ne abbiamo avuto riprova quando Lei ha riconosciuto che questo regolamento non ha l’obiettivo di sviluppare l’autonomia  delle Zone in vista di una futuro assetto  metropolitano, come noi invece crediamo. Lo ha definito mondo dei sogni anche se è previsto da una legge.

Ci auguriamo ancora che, quando entro fine anno il Regolamento andrà in discussione nella sua interezza, siano introdotte significative modifiche di impostazione nella direzione da noi proposta; comunque sia continueremo a lavorare per la Zona e per il Consiglio, anche entro gli stretti limiti di questo regolamento, inadeguati per dare una efficace risposta alle esigenze dei cittadini della Zona.

 

Conclusione

 

La maggioranza del Consiglio di Zona 2 ha confermato la sua piena fiducia nell’Assessore e nelle sue proposte di modifica. La opposizione ha manifestato, con documenti e interventi diversificate, obiezioni e richieste di variazioni. La riunione straordinaria del Consiglio di Zona 2 prevedeva la illustrazione della trattazione di Massima da parte dell’Assessore, senza alcuna votazione in merito.

Nella riunione del 3/10/2002 in Consiglio Comunale l’Assessore ha presentato ai Consiglieri presenti le sue proposte, ripetendo virgola dopo virgola, parola dopo parola quanto detto nei  9 Consigli di Zona, dove ha illustrato la sua proposta senza introdurre, almeno per ora, alcuna variazione o riferimento alle osservazioni presentategli dai Consigli di Zona.

Speriamo che almeno ne tenga conto in futuro.