|
|||||||||||||||||||||||||||
Le rubriche
con il senatore Antonio Pizzinato
Uno sguardo sulla città di Sandro Antoniazzi
Navigando navigando
Gli annunci e le opportunita'
******************
MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta'
Editore Comedit 2000
Direttore Paolo Pinardi
Redazione Gianni Bazzan, Mattia Cappello, Adele Delponte, Ferdy Scala, Luciana Vanzetti, Aurelio Volpe
Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423
Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99
|
Un treno contro l'arroganza delle ferrovie Il
27 Giugno scorso i cittadini che abitano nei pressi della progettata
“Bretella Ferroviaria di Greco” , sono scesi in piazza per protestare
contro i dirigenti delle FFSS
che continuano a “far orecchio da mercante” non avendo nemmeno
risposto all’invito del Consiglio di Zona ad aprire un tavolo di
discussione sui danni ambientali provocati dalla costruzione della nuova
linea. Circa
duecento abitanti hanno rumorosamente percorso il tragitto della Bretella
ferroviaria da Piazza Greco fino a Piazza Carbonari, con pentole,
campanacci, fischietti, trombette per cercare di “svegliare” (così
riportavano i manifesti affissi in tutto il quartiere), le coscienze dei
nostri amministratori affinché si rendano conto della scelleratezza della
loro scelta. Il
tavolo delle trattative tra Ferrovie e rappresentanti dei cittadini era
stato richiesto all’unanimità del Consiglio di Zona convocato in seduta
straordinaria dopo che erano giunte le prime lettere di esproprio di
alcuni edifici siti in via Delle Rimembranze di Greco, e che fa presagire
un inizio dei lavori assai prossimo. Il
Comitato contro la Bretella ferroviaria di Greco ed il Comitato2, hanno
nel frattempo svolto uno studio sui danni economici che subiranno le
abitazioni antistanti la nuova linea ferroviaria che ammontano a più di
diciannove milioni di euro (trentasette miliardi di lire) a causa
della perdita di valore commerciale che avranno gli immobili. Il
danno economico lo pagheranno esclusivamente i poco più di mille e
duecento abitanti che risiedono in tali immobili, è stato calcolato che
in media ognuno di essi perderà oltre quindicimila ottocento euro (circa
trentun milioni di lire). Ma
oltre al danno economico vi è anche il danno ambientale, il quartiere perderà
lo spazio a verde di viale delle Rimembranze di Greco che dal 1949 ospita
il campo di calcio; il G.S. Greco e la scuola di calcio per bambini San
Martino non avranno più dove giocare, i responsabili di tale scuola ci
hanno detto che a settembre, se nel frattempo non si troverà una
soluzione, andranno con i loro piccoli calciatori davanti a Palazzo Marino
a disputare un incontro di calcio, per cercare così di far capire agli
amministratori che non
possono togliergli l’ultimo angolo dedicato allo sport rimasto in questo
quartiere.
Dove ci vuole il tram e dove la metropolitana L'assessore
Goggi accusato di non tenere conto dei rapidi mutamenti in atto
nell'organizzazione del tempo e nell'uso degli spazi urbani da parte di
chi vive o lavora a Milano Un
interessante confronto sui temi della "Mobilità nei quartieri Nord
di Milano: dove il tram e dove la metropolitana" è stato organizzato
dal "Comitato per il tram Gobba-Certosa", la mattina di sabato
15 giugno all'Università degli Studi di Milano -Bicocca. Si è trattato
di un dialogo e di un rapporto dialettico tra le associazioni e i comitati
favorevoli alla "Metrotramvia a raso", tecnici e specialisti, e
l'Amministrazione comunale, rappresentata in questo casdo da Giorgio Goggi,
assessore ai Trasporti, Traffico e Viabilità. Moderatore
della tavola rotonda è
stato Carlo Montalbetti, presidente del "Coordinamento
Comitati Milanesi", che ha definito l'incontro come "un momento
di studio e di approfondimento" con la partecipazione di progettisti,
imprenditori, amministratori, promosso da una "lobby civica" di
più associazioni che si ritrovano insieme per la valenza unitaria della
battaglia per una mobilità sostenibile e per la potenziale nuova qualità
di numerose aree urbane, come quella della Bicocca che, da area
industriale dismessa, si è trasformata in un importante "polo della
conoscenza". Massimo
Ferrari, esponente del "Coordinamento per il tram
Gobba-Certosa", dopo aver affermato che tutti i collegamenti
esistenti in quest'area sono radiali e "centripeti" e che oggi
la zona Nord di Milano ha urgente necessità di un collegamento
"interquartiere", come alternativa alla "Gronda Nord",
che sia competitivo con l'automobile e realizzabile in tempi brevi e a
costi compatibili. "L'interramento totale della linea - ha affermato
Ferrari - sarebbe sovradimensionato rispetto ai flussi di traffico da
smaltire e richiederebbe decenni per essere realizzato. Sergio
Viganò, progettista MM, dopo aver illustrato il piano complessivo delle
metrotramvie in progetto (da quella per Bresso, Cusano, Paderno, Nova e
Desio a quella Lagosta- Cinisello Balsamo) ha affermato che una
"domanda di trasporto", di circa 4 mila passeggeri/ora nei
momenti di punta, va risolta con una linea tranviaria moderna e
innovativa. Giorgio
Goggi, assessore comunale ai "trasporti, traffico e viabilità",
ha curiosamente affermato che "le periferie a Milanonon
esistono", nel senso che costituiscono una piccola porzione della
città, a differenza delle assai più estese periferie di altre metropoli
europee, come Londra, Berlino e come le enormi banlieu parigine. Le
periferie milanesi sono cresciute senza un piano e soffrono di un livello
di strutturazione molto basso e, insieme, di forte congestionamento
Questo, secondo Goggi, è il problema politico: sottostrutturazione e
congestionamento creano "il terrore che ogni nuova infrastruttura
aumenti il congestionamento", mentre il problema è di togliere il
traffico da sotto le case del quartiere. Goggi ha difeso sia la scelta
della "strada interquartiere" sia quella della "metrotranvia
a raso" sostenendo che anche Parigi, che ha una grande rete
metropolitana, per le linee pubbliche tangenziali è stata adottata la
soluzione delle tramvie innovative. Tutte queste soluzioni, ha concluso
Goggi, sono comunque state decise nel primo mandato del sindaco Albertini. L'assessore
Goggi è stato interrotto e aspramente contestato da Giuseppe Natale,
esponente dei comitati contrari alla "metrotramvia a raso"; che
ha affermato che ci sono anche altri studi che forniscono dati diversi da
quelli citati dall'assessore. Roberto
Degani, della direzione ATM, ha affermato che il tratto Greco-Zara sarà
pronto fra un anno e che 27 vetture (37 metri di lunghezza per una
capienza di 200 passeggeri) saranno in funzione tra un anno e mezzo o due
anni. Francesca
Zajczyk, docente di sociologia urbana all'Università della Bicocca, ha
detto che dieci anni fa si parlava solo di mobilità in entrata, mentre
oggi c'è equilibrio tra entrata e uscita.
Ha sostenuto la necessità della figura del "mobility
manager", che sappia fare i conti con il sempre più rapido
cambiamento delle necessità di spostamento, che viene accelerato
dall'aumento del lavoro atipico e flessibile e dall'aumento
dell'occupazione femminile, che provocano una diversificazione degli orari
e modalità molto diverse, e in rapida trasformazione, dell'uso del tempo
e dello spazio della città., creando percorsi frammentati e
"zigzagati" per i quali la maggioranza dei cittadini non fa più
il tradizionale percorso diretto casa-lavoro-casa, ma compie deviazioni
per svolgere altre attività, comprese quelle del tempo libero. E'
curioso, ad esempio, il fatto che le categorie che effettuano il più alto
numero medio giornaliero di spostamenti (4,23) siano i pensionati e le
casalinghe. Francesca
Zajczyk ha accusato l'assessore Goggi di avere una visione "trasportistica"
che non tiene conto dei reali mutamenti nell'organizzazione del tempo da
parte dei cittadini. Emanuele
Galli di Ciclobby, dopo aver affermatoche "tram e bici sono
amici"; ha chiesto che venga estesa ai giorni feriali, nelle ore non
di punta, la possibilità di salire in metropolitana con la bicicletta. Ennio
Rota, esponente di Legambiente Milano, ha sostenuto la tesi che tutte le
grandi città europee puntano sul mezzo pubblico compatibile con
l'ambiente, scegliendo le soluzioni più appropriate all'entità della
domanda di spostamento. Carlo
Montalbetti ha infine proposto l'istituzione di un
"osservatorio" delle associazioni e dei cittadini, per
monitorare i tempi di avanzamento dei lavori per la costruzione della
linea tranviaria. Gianni
Bazzan
Il Comune di Milano dà i numeri Come di consueto e come prassi amministrativa richiede, il Comune di Milano ha presentato a fine giugno il proprio bilancio consuntivo per l’anno 2001. Alcune note possono essere utili per tutti. Dal 1997 al 2001
Le
entrate complessive del comune di Milano nell’arco di un quinquennio
aumentano dell’1% annuo, raggiungendo i 3400 miliardi, per effetto di
aumenti nelle entrate da prestazioni di servizi e marginalmente per
incrementi negli oneri di urbanizzazione. Le pure entrate tributarie (ICI,
etc) sono inchiodate ai 1300 miliardi dal 1997 al 2000, e scendono a 1228
miliardi nel 2001. Se confrontiamo tale andamento con il costo della vita,
in termini reali, le entrate del comune di Milano sono diminuite del 10%
in cinque anni.
Dal lato delle spese correnti, sempre in rapporto al costo della vita, la flessione è del 5%.Tale flessione è la risultante di un aumento delle spese per Settori e Servizi, che aumentano da 880 a 1414 miliardi, una stabilità del costo del personale ed una drastica riduzione della spesa per ammortamento mutui. Colpisce il forte aumento delle spese per Settori e Servizi (quantomeno i ritorni in termini di qualità delle prestazioni NON sono sotto gli occhi di tutti) ma anche la scelta di contenere le entrate tributarie (in qualche modo modulabili secondo criteri di progressività, quindi più “democratiche” ) ed aumentare le entrate extratributarie (dal biglietto del tram all’ingresso in piscina….che colpiscono poveri e ricchi indistintamente). Preventivi
e Consuntivi Il Comune presenta ogni anno un bilancio preventivo, un cosidetto bilancio di assestamento (se volete, una previsione di metà anno, quando non bisognerebbe sbagliare più di tanto..) ed un consuntivo. Se confrontiamo la previsione iniziale con il consuntivo si osservano, per qunato riguarda la parte ordinaria del bilancio (investimenti esclusi) 280 miliardi di entrate in meno nella parte corrente (sia tributarie che extratributarie) e 630 miliardi di uscite in meno (essenzialmente meno rimborso prestiti). Le entrate in meno sono un po di tutto: meno Ici sul previsto (37 miliardi), meno utili e dividendi (14 miliardi)….meno oneri di urbanizzazione (16 miliardi), meno tassa sui rifiuti (30 md), meno tasse sulla pubblicità (28 md), meno sponsorizzazioni (8 md), meno canoni occupazione spazi pubblici (8 md).Insomma, andare a chiedere soldi a lor signori pare sia disdicevole. Per la parte straordinaria: - 8170 miliardi di entrate in meno (7300 miliardi per mancate alienazioni, 800 miliardi per meno prestiti del previsto) - 7500 miliardi di uscite in meno (grosso modo pari alle spese in meno, nel conto previsto, del conto capitale. In sintesi il Comune ha speso per 3700 miliardi (pensava di spenderne più di 4200) …anche perché sono state pari a poco meno di 3700 miliardi le entrate. Allora .., trovandosi in corso d’opera 500 miliardi in meno, il Comune che scelte ha fatto?……… 2400 miliardi di investimenti programmati…800 miliardi effettuati 2400 miliardi di investimenti previsti….880 miliardi di investimenti realizzati. Anche 880 miliardi non sono noccioline ma non è molto serio uno scarto fra dichiarazioni e realtà di questa ampiezza. La relazione al bilancio si autoconsola osservando che comunque 880 miliardi sono, pro capite, una cifra ai primi posti nelle graduatorie dei comuni capoluogo (670mila lire pro capite….ma qualche anno fa era un milione pro capite). Le minori entrate straordinarie sono scomposte in 400 per mancate alienazioni immobiliari, 850 per mancata cessione di valori mobiliari, 200 miliardi per mancate entrate da condono edilizio. Chi fa le spese dei 1500 miliardi non investiti…per oltre mille miliardi sono mancate opere pubbliche (le mille promesse di De Corato). Dove si sono allocati gli 880 miliardi (comunque) investiti? Al primo posto i trasporti (180 miliardi), seguono interventi stradali per 140 miliardi (le famose buche), 120 miliardi per le fognature (la città si allaga…), 100 miliardi per il discusso piano Scala, etc.. E la percentuale di copertura delle spese per refezione scolastica cade dal 55% al 39%….nonostante la esternalizzazione delle mense. Decentramento
e qualità della informazione. Vengono messe a disposizione dei lettori 150 pagine di relazione e 420 pagine di allegati. Chi ha lapazienza di leggere anche gli allegati saprà (a puro titolo esemplificativo) i dettagli sulla ricerca dei nuovi parcheggi, il numero di multe date dagli ausiliari della strada (400 mila), il numero di ospiti al centro d via Sammartini, etc.Un certo risalto (almeno una decina di pagine) alla iimplementazione del sito Internet, le newsletter online, le indagini di “customer satisfaction”, etc. Come dire, un certo sforzo di comunicazione, magari un po’ patinata e glissante quando conviene, ma comunque un notevole sforzo (un plauso per i funzionari). Ed il Decentramento? Una pagina (una di numero). Sapevamo che non contavano nulla, ma insomma…una pagina su (150 + 400) 550 pagine……(pagina 132 dell’allegato).Aspettiamo un segnale di amor proprio da parte degli interessati, di maggioranza e di opposizione. Aurelio
Volpe
|