Greco:
al via la Bretella...
La
qualità dell’aria in zona
I
rilevamenti effettuati nel cortile della scuola elementare di via San
Mamete dall’ 8 aprile al 3 maggio
Questo
verde diventerà grigio? Difesa dell'area Padova Anacreonte Tarabella
V
Conferenza internazionale Musei per la pace
Guernica
1-7 maggio 2005
Via
“Degli beduini”
Gli
ottanta anni del Trotter
Appunti
di viaggio: da Hong Kong a Shanghai
La
messa dell’uomo disarmato
un
romanzo sulla Resistenza
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Trib. MI n.
616 settembre 99 |
|
Greco: al
via la Bretella...
Gli
abitanti di Greco: “ci trattano come cittadini di serie B” . Le FFSS non
si sono mai presentate
per
illustrare il programma del blocco delle strade per la cantierizzazione.
Nell’aprile
del 2003 una rappresentanza delle Associazioni di Greco era stata convocata
dal Prefetto a cui si erano rivolti, segnalando la forte preoccupazione dei
quasi 2500 cittadini che abitano in prossimità
della linea ferroviaria allora in fase di progettazione, la
cosiddetta bretella ferroviaria di Greco, per il grave impatto che avrebbe
provocato nella tratta tra via Rho e via Stefini.
Il
Prefetto scrisse alle FFSS, da cui, tra l’altro, ebbe una risposta assai
rassicurante, affinché vi fosse un contatto tra le associazioni cittadine e
le Ferrovie stesse.
Sono
trascorsi due anni dal quel incontro, le FFSS più volte invitate tramite il
C.d.Z. 2, prima dal Presidente della Commissione Urbanistica Gandolfi, poi
dal Presidente Lepore e dalle stesse Associazioni, non si sono mai degnati
di partecipare ad alcun incontro.
“Partecipare
ad incontri con i cittadini non è nel nostro stile”, ha fatto sapere un
dirigente milanese della Italfer, al C.d.Z., un’affermazione su cui è
superfluo ogni commento.
Anche
adesso che sta per iniziare il cantiere, le FFSS più volte invitati ad
illustrare quali strade verranno bloccate a causa dei lavori, per quanto
tempo e come saranno risolti i problemi del parcheggio e della viabilità
nell’area occupata dai cantieri, continuano l’arrogante latitanza.
In
risposta si è costituito un comitato di agitazione permanente con in prima
fila le associazioni dei commercianti di Greco, non certo disposti a
tollerare il blocco di viale Rimembranze di Greco che potrebbe protrarsi per
due tre anni.
È
stata anche inviata una lettera al Prefetto in cui si fa presente che i
cittadini sono esasperati, ed il perseguire dell’atteggiamento assunto
dalle FFSS può innescare azioni estreme.
Sul
fronte legale la disputa continua dopo il TAR in Tribunale, com’è noto le
FFSS avevano prodotto una Valutazione d’Impatto Ambientale (la cosiddetta
VIA), nella quale affermavano che gli oltre 120 treni giornalieri che
percorreranno ad ottanta chilometri orari la tratta ferroviaria tra viale
Rimembranze di Greco e via Stefini, non causeranno alcun disturbo a chi
abita nei pressi, ne tanto meno alle strutture degli edifici siti in
prossimità.
Ma
leggendo la stessa relazione con cui l’Italfer accompagnava il progetto
preliminare, si evince chiaramente che non vi sono certezze circa le
reazioni dei “ricettori” (le strutture degli
edifici), alle vibrazioni prodotte da un così elevato numero di
convogli.
È
altrettanto difficile credere che il rumore prodotto da treni che
viaggeranno, come detto, ad ottanta chilometri orari, distanziati di cinque
sei minuti, non contribuiscano ad innalzare in modo considerevole la soglia
di disturbo per gli abitanti.
In
realtà l’entrata in funzione della nuova
linea ferroviaria causerà un forte impatto ambientale in tutto il
quartiere, con conseguenze facilmente prevedibili,
deprezzamento del valore commerciale degli immobili ed in particolare
di quelli antistanti la ferrovia, ma soprattutto la vivibilità
dell’intero quartiere sarà ulteriormente compromessa.
Per
tali ragioni, il condominio di via Rho, 13 si è già rivolto al Tribunale
ed ottenuto l’Accertamento
Tecnico Preventivo (ATP), ovvero una perizia da parte di tecnici incaricati
dal Giudice, accertamento essenziale per
dimostrare in futuro l’incremento del rumore ed
in caso di comparsa di lesioni alle strutture degli edifici, se
queste sono riconducibili alle vibrazioni prodotte dal transito dei treni.
L’Associazione
Contro la Bretella Ferroviaria di Greco e le Associazioni cittadine della
zona, in una assemblea pubblica hanno illustrato l’importanza dell’ATP e
consigliano tutti i condominii fronteggianti o in prossimità la linea
ferroviaria in questione di attivarsi per chiedere al Giudice l’ATP.
I
condominii interessati alla ATP possono inviare una e-mail per informazioni
a:
comitato2
@tiscali.it
Giuseppe
Amato
La
qualità dell'aria in zona
I
rilevamenti effettuati nel cortile della scuola elementare di
via San Mamete dall’ 8 aprile al 3 maggio
La
campagna è stata curata da Chiamamilano e Martesanadue in collaborazione
con la Direzione didattica della scuola di via san Mamete.
Il
commento finale della campagna che segue è
a cura dell'Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo.
Ulteriori
informazioni, dati e tabelle sul sito www.chiamamilano.it
INTRODUZIONE
Con
una media di concentrazione del PM10 pari a 40.9µg/m3 e del PM2.5 pari a
19.7µg/m3, la campagna nel quartiere Adriano ha beneficiato di condizioni
meteorologiche per gran parte del tempo instabili e perturbate.
Solo
in 5 casi su 25 si sono superate le soglie limite per le polveri con punte
massime pari a 89.6µg/m3, grazie soprattutto alle frequenti giornate di
pioggia che fino alla parte conclusiva del mese di aprile sono state
protagoniste del quadro meteorologico in cui si è svolta la campagna.
Dopo
il colpo di coda della stagione invernale, che ha regalato giornate fredde e
stabili nella prima parte della primavera, nel mese di aprile l’andamento
climatico ha ripreso le caratteristiche di forte variabilità tipiche della
stagione di mezzo, con quantitativi di pioggia in linea alle medie di
riferimento.
Il
tempo si è stabilizzato tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, ma la
formazione di temporali pomeridiani in prossimità dei rilievi prealpini ha
garantito un ricambio d’aria pressoché costante, rendendo difficili i
forti accumuli registrati nelle campagne precedenti.
Quando
le giornate sono state serene il forte irraggiamento solare e le temperature
elevate hanno cominciato ad agire sulla formazione di ozono troposferico, i
cui valori registrati dal laboratorio mobile sono stati al di sotto delle
soglie limite, anche se nelle aree della cintura metropolitana, dove più
facilmente l’ozono si accumula, si sono raggiunti picchi prossimi al
limite dei 180µg/m3.
Gli
andamenti mostrati dagli inquinanti sono stati dunque tipici del passaggio
tra la forte preponderanza delle polveri della stagione invernale
all’inquinamento fotochimico estivo.
Si
segnala inoltre che nel corso del progetto EDUCARIA, svolto presso le scuole
elementari di San Mamete, nei giorni lunedì 18 e giovedì 21 aprile 2005 si
è effettuato un campionamento delle polveri indoor tramite conta particelle
portatile, i cui risultati sono presentati in fondo a questo commento.
Dal
punto di vista meteorologico possiamo considerare due momenti distinti
all’interno del periodo di campagna, caratterizzati uno da tempo instabile
e per lo più perturbato l’altro da tempo stabile e soleggiato.
FASE
PERTURBATA
All’inizio
della campagna un flusso di forti correnti occidentali, legate
all’approfondimento di una saccatura sull’Europa settentrionale, investe
le nostre regioni dando avvio ad una intensa fase perturbata.
Il
giorno 9 si stacca sul Tirreno centrale un’area ciclonica che, muovendosi
lentamente verso est, instaura forte stau (sbarramento meteorologico legato
alla presenza di catene montuose sulla Lombardia, dove piove
abbondantemente. A Milano cadono in quel giorno un totale di circa 19 mm di
pioggia.
Dopo
una breve pausa una nuova perturbazione in discesa dall’Atlantico
settentrionale innesca ciclogenesi sul Golfo Ligure, determinando un nuovo
periodo di diffuso maltempo che culmina il giorno 16, con poco più di 9 mm
di pioggia su Milano.
La
fase perturbata termina il giorno 25 aprile, dopo un temporaneo
miglioramento dovuto ad un episodio di foehn ed il passaggio di una
perturbazione legata ad un centro di bassa pressione sul Golfo di Biscaglia.
In
questa prima fase perturbata la concentrazione media delle polveri è stata
di 36.7µg/m3 per il PM10, di cui circa il 50% era costituito da polveri
fini (PM2.5). In una breve pausa tra le condizioni di maltempo che hanno
caratterizzato questa fase, si sono registrati comunque due superamenti di
soglia per il PM10, con valori contenuti.
FASE
STABILE
L’espansione
verso il Mediterraneo dell’anticiclone delle Azzorre, instaura condizioni
di tempo stabile e soleggiato sulla nostra regione, con graduale aumento
delle temperature e andamenti dei parametri meteorologici più in linea con
le medie stagionali.
Le
perturbazioni provenienti dall’Atlantico sono costrette a scorrere a
latitudini più elevate, grazie alla protezione offerta dalla campana
anticiclonica per più giorni stazionaria su gran parte dell’Europa
occidentale.
L’irraggiamento
solare intenso favorisce nelle ore più calde della giornata lo sviluppo di
nuvolosità di tipo cumuliforme in prossimità dei rilievi, dove localmente
si registrano fenomeni temporaleschi di breve durata. Ciò garantisce, anche
su Milano, un buon ricambio di aria e, conseguentemente, le concentrazioni
di inquinanti, pur aumentando, non raggiungono i livelli di picco registrati
in altre campagne.
MONITORAGGIO
INDOOR
Durante
la campagna svolta nel quartiere si sono affiancati interventi di educazione
ambientale nelle classi della scuola “San Mamete”, nelle quali si è
utilizzato un conta particelle portatile per il monitoraggio
dell’inquinamento indoor.
Lo
strumento è un AEROCET 531 prodotto dalla Metone Instruments Inc. di Grants
Pass (Oregon, USA), un analizzatore portatile che permette di determinare, a
basso costo ed in real time, le dimensioni e la concentrazione di
particolato sospeso.
Il
principio di misura si basa sulla diffusione della luce indotta dal
particolato quando attraversa un fascio laser. Il sistema rileva gli impulsi
di luce e la loro intensità, che sono proporzionali rispettivamente al
numero ed alle dimensioni del differente materiale particolato,
classificato, in relazione al diametro decrescente delle particelle, in
Polveri Totali Sospese (TSP), PM10, PM7, PM2.5 e PM1.
Un
algoritmo empirico permette di calcolare il peso delle particelle contate e
di presentare i risultati in termini di concentrazione (µg/m3).
L’analizzatore effettua un ciclo di analisi ogni 2 minuti.
Al
di là del valore assoluto indicato dallo strumento nelle diverse aule in
cui si sono svolte le lezioni di educazione ambientale, valore che dovrebbe
essere confrontato con un’analisi chimica del contenuto delle polveri
contate, è interessante notare come, in luoghi chiusi, le concentrazioni di
polveri sono a livelli più elevati di quelli registrati esternamente.
Considerando che in media le persone spendono la maggior parte del proprio
tempo all’interno degli edifici, spesso i dati di PM nell’aria non sono
sufficienti a stimare l’esposizione reale cui la popolazione è soggetta.
Si
rendono necessari, dunque, interventi di “educazione alla qualità” che,
partendo dai comportamenti dei singoli individui nella quotidianità,
possano portare ad un reale miglioramento degli ambienti di vita.
Nelle
figure che troverete sul sito di Chiamamilano sono riportati i risultati dei
diversi monitoraggi nelle 5 classi oggetto dell’intervento (4a, 4b, 5a, 5b
e 5d). Sono rappresentati i valori di PM10, con indicazione del contributo
della frazione più fine (in arancione): in media, le particelle con
diametro più piccolo, quindi respirabili, hanno contribuito per più
dell’80% al contenuto di polveri nelle aule.
V Conferenza
internazionale Musei per la Pace - Guernica 1-7 Maggio 2005
" Musei della Pace: un contributo alla memoria, alla riconciliazione,
all'arte e alla pace ".
La prima settimana di maggio si è tenuto a Guernica il V Congresso
Internazionale dei Musei per la Pace. I precedenti sono stati celebrati a
Bradford (Gran Bretagna 1992) a Stadtschlaining (Austria 1995) a Osaka e
Kyoto (Giappone 1998) e Ostenda (Belgio 2003).
Durante il Congresso di Guernica sono stati affrontati tre temi principali:
- L'arte per una cultura di pace-
- Musei della Pace, semi di riconciliazione nel mondo
- L'importanza della memoria per la costruzione di un mondo in pace.
La rete internazionale dei Musei della Pace fu fondata nel 1992 durante il
Congresso di Bradford. L'obiettivo della rete è di mettere in contatto i
musei della pace e le relative istituzioni di tutto il mondo per promuovere
lo scambio di informazioni, materiali, esposizioni. La rete promuove altresì
la creazione di nuovi musei per la pace in diversi luoghi del mondo.
L'elenco dei Musei per la Pace è stato pubblicato nel 1995 a Ginevra dalla
United Nations Library e una seconda edizione aggiornata è uscita nel 1998;
anno in cui la Rete ha ricevuto il riconoscimento di NGO in associazione con
l'United Nations Department of Public Information di New York. Una nuova
edizione è prevista per il prossimo futuro.
I lavori di quest'anno hanno visto la partecipazione di circa 30 nazioni con
più di 200 rappresentanti da tutti i continenti: molto nutrita come il
solito la delegazione giapponese capeggiata dal direttore della Ritsumeikan
University di Kyoto Dr Anzai, affiancato da professori universitari e
direttori di musei per la pace giapponesi che in percentuale sono i più
numerosi del mondo.Tutto il sud-est asiatico è stato ben rappresentato,
dall'Irak
all'Uzbekistan, alla Cambogia, Pakistan, Taiwan e Corea del Sud.
La loro presenza è stata determinante per la "nomination" della
sede della prossima Conference a Samarkanda. Il direttore dell'International
Museom of Peace and Solidarity di Samarkanda, Anatoli Jonesov ha accettato
con entusiasmo, riservandosi di sciogliere tra breve la riserva appena sarà
in grado di garantire l'organizzazione completa del convegno.
Molto interessanti i contributi provenienti dall'International Council of
Afrika Museums, che hanno posto l'accento sull'urgenza di operare nel
continente africano per la diffusione della cultura di pace, anche con
sistemi creativi non legati necessariamente al progresso tecnologico.
Sono stati pure rappresentate degnamente l'Australia e l'America Latina.
I rappresentanti degli Stati Uniti hanno più volte espresso l'opportunità
che la prossima conferenza fosse tenuta nel proprio territorio, anche se la
maggioranza dei delegati ha optato per l'Uzbekistan o in subordine per la
Norvegia, in concomitanza con le celebrazioni per l'anniversario del Premio
Nobel.
E' stato riconfermato coordinatore del network il Prof. Peter Van den Dungen
dell'Università di Bradford, affiancato da un comitato esecutivo, che
comprende per la prima volta un rappresentante della Croazia, nonché la
direttrice del Museo per la Pace di Guernica Iratxe Momoitio, che ha
ricevuto calorosi riconoscimenti per l'ottima organizzazione del convegno.
Il gruppo di Milano era formato da sei rappresentanti del Comitato Museo per
la Pace Piccoli Martiri di Gorla, che hanno portato la testimonianza delle
attività svolte dalle istituzioni milanesi per la pace, oltre a quelle
vere e proprie del comitato.
Hanno donato al museo di Guernica volumi pubblicati dall'Assessorato Sport e
Giovani del Comune di Milano, - portando il saluto dell'Assessore Aldo
Brandirali ,- dall'ISPI, Istituto per la Politica Internazionale e una
bellissima riproduzione in terracotta del capolavoro di Picasso "Guernica"
eseguita da Primo Cazzaniga, anch'egli presente ai lavori. L'opera è stata
esposta sul palco per tutto il tempo della conferenza ed è stata molto
apprezzata anche dal Presidente della Regiona Basca, al quale lo scultore ha
consegnato il suo messaggio personale che la sua riproduzione venga
distrutta nel momento in cui l'originale di Picasso sarà consegnato dal
Governo Spagnolo a Guernica, sua sede naturale, e ciò non come segno di
rivendicazione bensì come messaggio
di completa riappacificazione e di amicizia.
Al gruppo di Milano si è anche affiancata Vittorina Beltrami, che lavora in
Africa come assistente sanitaria in centri per la prevenzione e la cura di
malattie infettive, per la quale causa la pace è la precondizione
indispensabile.
Tra le numerosissime relazioni presentate al convegno, tutte molto
stimolanti, a cominciare da quella iniziale di Johan Galtung, a quella
dell'Italiana Lucia Sanguinetti relativa a due Musei della Pace a Collegno
(Torino) e
a Bovolino (Locri), ci piace ricordare quella di Jeremy Gilley che ha
presentato il documentario "Peace one day" (www.peaceoneday.org)
affinchè il 21 Settembre di ogni anno venga dichiarata e riconosciuta come
giornata priva di guerre in tutto il mondo. La proposta ha già ricevuto
riconoscimenti e adesioni in diversi Paesi del mondo.
Il gruppo di Milano che ha partecipato al Congresso ha stigmatizzato la
guerra come malattia dell'umanità per la quale si deve trovare un antidoto,
in modo che possa diventare solo un ricordo dei tempi passati, come lo è
per esempio, quello della pesti ricorrenti. Considerato il presente momento
storico, caratterizzato dalla depressione derivante dal fatto che per secoli
l'umanità ha perseguito la pace con ogni mezzo senza riuscire a
raggiungerla, il primo obiettivo oggi è quello di ridare la speranza che la
pace si possa veramente ottenere. A questo scopo la cultura umanistica
italiana, patrimonio universalmente riconosciuto al nostro popolo, può
ancora formulare ipotesi e modalità valide che, sulle orme di Nicolò
Machiavelli o Cesare Beccaria, portino un nuovo contributo pregnante alla
soluzione definitiva dei conflitti.
Un esempio luminoso ci viene dall'opera di Altiero Spinelli, a cui è
intitolato uno dei palazzi del Parlamento Europeo, i cui studi potrebbero
essere ulteriormente sviluppati e trasferiti come modello di federalismo
mondiale.
L'ultimo contributo, ma non il meno importante, è quello dato dagli artisti
alla formazione delle coscienze: anche in questo campo l'Italia è stata
maestra nei secoli e anche nell'ambito del Museo di Gorla le composizioni
ed esecuzioni di arpa di Laura Caramellino, i lavori degli studenti del
Liceo Artistico Caravaggio e le sculture di Primo Cazzaniga hanno
contribuito a diffondere una atmosfera propizia alla diffusione della
cultura di Pace.
Per questo riteniamo che l'Italia debba impegnarsi nell'Educazione alla Pace
in ogni ordine di scuola con progetti che sarebbero apprezzati ed ambiti
anche dai Paesi stranieri.
Si è auspicato quindi che le istituzioni della nostra città si dimostrino
sensibili alla realizzazione di un Museo per la Pace a Milano, come luogo
per la diffusione della cultura e della memoria storica rivolto alle nuove
generazioni e a tutte le persone che, avendo vissuto sulla propria pelle
l'orrore della guerra, o vivendo attualmente l'orrore delle numerose guerre
"lontane", pensano che simili crimini non debbano continuare a
macchiare la storia dell'umanità. Al termine dei lavori è stato infine
creato un comitato di coordinamento per la promozione di una rete di Musei
per la Pace in Italia
che, per il tramite dei rappresentanti presenti dalla Sicilia,( Maria A.
Malleo, MIR/IFOR all'UNESCO) attraverso Roma (Tommaso Biggero), Bologna
(Vittorio Pallotti - Centro Documentazione Manifesto Pacifista
Internazionale) e Milano (Museo Piccoli Martiri) raggiunga Torino (Centro
Studi Sereno Regis).
Segretaria del comitato è stata eletta all'unanimità l'architetta Lucetta
Sanguinetti.
CENNI STORICI SU GUERNICA
(da Guernica - Lumo città della Pace, opuscolo del Museo della Pace di
Guernica)
Fondata nel 1366 da don Tello, Signore di Biscaglia, già dal sec. XIV si
documentano le prime riunioni sotto il simbolico Albero di Guernica.
Considerata culla dei diritti e della libertà per avere praticato nel corso
dei secoli l'esperienza della partecipazione rappresentativa, diventò
simbolo di democrazia.
La storia di Guernica cambiò il suo corso quando il 26 aprile 1937, durante
la Guerra Civile Spagnola, la città fu bombardata dalla Legione Condor
tedesca; fu il primo bombardamento aereo contro una città aperta e sulla
popolazione civile. Questo drammatico fatto ispirò Picasso la realizzazione
del suo famoso quadro "Guernica", che ancora oggi è il simbolo
universale contro la guerra e contro i crimini nei confronti dell'umanità.
Alla fine della dittatura franchista (1975) la città di Guernica cominciò
a celebrare in libertà gli anniversari del bombardamento, contribuendo in
questo modo a costruire un autentico sentimento di riconciliazione; a questo
scopo furono creati collettivi e organizzazioni al fine di ottenere un gesto
di riconciliazione da parte della Germania. La prima di queste
organizzazioni fu la Commissione Guernica che, dopo sette anni di impegno,
non raggiunse i suoi obiettivi. Si chiedeva ai Tedeschi stessi di prendere
coscienza del crimine della Legione Condor, assumendo la responsabilità del
proprio passato.Tuttavia la visita a Guernica di Petra Kelly, deputata del
Partito dei Verdi nel Bundestag, durante le celebrazioni del 50°
anniversario del bombardamento, costituì un nuovo punto di partenza nel
riconoscimento della città di Guernica come simbolo di Pace e di
Riconciliazione. Proprio in quell'anno Guernica fu dichiarata con un accordo
municipale Città della Pace, del rispetto dei
diritti umani, della diversità culturale e della convivenza. A partire da
questo momento Guernica fu gemellata con variepopolazioni tedesche,
iniziando così un programma di interscambi di giovani impegnati per la
pace, la
riconciliazione e il rispetto delle diversità culturali.
Fu nel 1997, durante la commemorazione del 60° anniversario, che
l'obiettivo della riconciliazione prese corpo. Attraverso il Centro di
Ricerca per la Pace di Guernica l'ambasciatore tedesco a Madrid lesse a
Guernica un
messaggio scritto dal presidente del Parlamento tedesco, col quale chiedeva
perdono per ciò che era successo 60 anni prima. Si arrivò così alla fine
di due decenni della storia di riconciliazione tra Guernica e la Germania
che, malgrado tutte le difficoltà, sono riuscite ad avvicinarsi, a
comprendersi e a riconciliarsi.
COMMENTI DI PRIMO CAZZANIGA
Al Convegno di Gernika ha partecipato, tra gli altri, anche una delegazione
del Museo della Pace-Piccoli Martiri di Gorla. Un movimento, quello dei
Musei della Pace, che persegue lo scopo di mantenere sempre vivo il
dibattito riguardante i diversi temi della pace con l'obiettivo di
promuoverne la presenza costante per una educazione permanente alla Pace.
Nella nostra ingenuità abbiamo sempre ritenuto che fosse sufficiente un po'
di attivismo mirato e la nostra buona volontà per indurre più persone ad
aderire, in modo meno sporadico, al Movimento per la Pace. Se questo
obiettivo ancora oggi ci appare così lontano, dati i troppi conflitti che
affliggono l'intero Pianeta, dovremmo porci alcune domande per individuare
il metodo più adatto per raggiungere le coscienze delle persone più
sensibili verso tutte le problematiche inerenti la Pace. Diamo per scontato
il dovere di mobilitarci in caso di guerre in corso, oppure manifestare
quando di guerre si comincia a parlare minacciosamente. Negli ultimi tempi
abbiamo dovuto sentire dichiarazioni assurde: guerra preventiva, guerra per
esportare
la democrazia, guerra in appoggio di uno dei contendenti; sempre quello con
maggiori affinità con gli autonominati gendarmi del Mondo intero. Come
risposta a queste aggressioni unilateralmente decise è giusto
mobilitarsi immediatamente; negli ultimi tempi, seppure le mobilitazioni
siano state immense, non hanno ottenuto il risultato sperato. Se è vero che
la maggioranza dei popoli è per la Pace, è altrettanto vero che la
maggioranza dei governi non disdegna la guerra. Gli interessi in gioco sono
troppi e i Colonialisti del XXI secolo sempre più determinati ad andare
avanti sino alle estreme conseguenze. Tanto determinati da non prendere in
nessuna considerazione qualsivoglia appello venga loro rivolto; ciò si è
potuto constatare nel caso dell'ultima aggressione. A nulla sono valsi tutti
gli appelli, compreso quello accorato del Pontefice Giovanni Paolo II e
completamente ignorati i risultati degli Ispettori ONU che certificavano,
senza ombra di dubbio, la non presenza di armi di distruzione di massa.
Forse è vero che la nostra mobilitazione non è stata del tutto inutile; in
quella occasione abbiamo potuto constatare quanto il movimento
internazionale contro la guerra sia cresciuto in termini numerici e
qualitativi. Tutto il nostro attivismo può risultare inutile se diamo per
scontato di aver fatto il massimo possibile e aspettiamo la prossima
minaccia di guerra per tornare a mobilitarci. A
questa aggressione globalizzata dobbiamo rispondere con la forza della
nostra voglia di Pace, per il rispetto delle diversità, per l'unificazione
di tutti i popoli sotto la bandiera della Pace.
Durante il Convegno di Gernika si è ribadito il concetto di educazione alla
Pace come necessità di un impegno costante che coinvolga sempre più le
nuove generazioni per prepararle ad affiancare i testimoni, ancora presenti,
delle barbarie delle guerre passate.
Non poteva mancare, in una città come Gernika, distrutta dalla violenza
nazifascista, un dibattito sul ruolo dell'arte nell'impegno universale per
la Pace.
Gernika, tramite il celebre quadro che Ricasso ha dedicato alla cittadina
vittima dell'eccidio avvenuto nel 1937, è diventata "famosa" e
città simbolo della Pace. Senza la creatività di Picasso forse quella
strage avrebbe attraversato la storia come una tra le molte destinate all?oblio.
Anche il simbolo della Pace, nella sua immediatezza grafica, ha permesso a
generazioni di conoscerlo e adottarlo.
Nella commissione che si è occupata del contributo dell'Arte nel percorso
per la Pace si è affermato, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'Arte era,
rimane e sarà sempre il mezzo più immediato per veicolare un messaggio di
Pace.
Educare i giovani, ma non solo, ad esprimere attraverso il gesto artistico i
loro sentimenti di Pace e integrazione tra i popoli. I Musei della Pace,
secondo noi, debbono utilizzare sempre più sovente mezzi
semplici e coinvolgenti per ampliare la loro presenza. L'obiettivo è quello
di coinvolgere il maggior numero possibile di persone in momenti ludici e
creativi nell'intento di far incontrare le diverse generazioni,
dai bambini della scuola materna ai pensionati e ai reduci della dittatura.
La creatività non ha un'età anagrafica e ha il potere di coinvolgere
chiunque, perché ognuno di noi ha qualcosa da dire. La creatività passa
necessariamente attraverso un percorso fatto di osservazione e curiosità,
elementi
indispensabili per la conoscenza. E' la conoscenza degli altri che ci porta
senza ombra di dubbio a comprendere le altre persone: da qui ad amare
il passo è meno difficile.
Primo Cazzaniga
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