|
|||
Chiuso l'impianto Select che gestiva rifiuti in via Frigia 5 Bosco di Gioia. La Regione trasloca ben 10 alberi
Piccoli cinesi al parco Trotter. Qualche notizia "vera" sulla scuola araba di via Quaranta "Arte strana in Martesana" Energia pulita uguale guadagno. Anche in Italia dal blog di Beppe Grillo
Navigando, navigando
SPECIALE VIALE MONZA
Le rubriche
con il senatore Antonio Pizzinato
Lettere alla redazione
Un libro al mese
Un film al mese
Frammenti di umanità suburbana
Biologico in Martesana
Son atto a rimirar... rubrica d'arte
Fuori a cena
Gli annunci e le opportunita'
******************
MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta'
Editore Comedit 2000
Direttore Paolo Pinardi
Redazione Gianni Bazzan Mattia Cappello Paola D'Alessandro Adele Delponte Antonio Gradia Luca Gualtieri Giuseppe Natale Aurelio Volpe
Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423
Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99
|
Chiuso l’impianto Select che gestiva rifiuti in via Frigia 5
Per anni è rimasto in funzione un deposito di smaltimento rifiuti su un’area di proprietà del Comune di Milano in via Frigia 5. Il 16 maggio 2005 la nuova amministrazione della Provincia di milano, ha disposto la chiusura dell’impianto e sabato 9 luglio il luogo è stato posto sotto sequestro. Particolarmente attivi i democratici di sinistra della zona e la sezione di viale Monza 140; hanno diffuso volantini e manifesti in cui ricordano che già dal 2002 i loro consiglieri in zona, in Comune e in Provincia avevano denunciato con interrogazioni, mozioni e raccolta di firme gli effetti malsani provocati dalla struttura. Adesso l’impegno è volto alla sistemazione a verde di questa area con attrezzature sportive affinché diventi un luogo di benessere per gli abitanti della zona e per la Scuola media Calvino. Inoltre i Democratici di sinistra, nelle scorse settimane, hanno preso posizione su altre tre questioni: 1. Finalmente in arrivo la rampa ciclopedonale di collegamento tra via Ponte Nuovo e la pista ciclabile della Martesana In questi giorni dovrebbe essere approvato in via definitiva il progetto che prevede la costruzione della rampa ciclopedonale e di una scala a chiocciola larga 1,80 metri. Il progetto, avviato un anno fa, è stato presentato dal Cine video studio proprietario del terreno che prevede un edificio destinato a studio per produzioni televisive e il collegamento tra il naviglio Martesana e via Ponte Nuovo. L’inserimento nel progetto nella rampa di collegamento è avvenuto grazie alla mobilitazione del Comitato Co.Sa.Te e all’azione dei consiglieri di zona del centrosinistra. Si tratta di una struttura piccola, ma di grande utilità per gli abitanti delle vie adiacenti a via Ponte Nuovo. 2. Bonifica di una copertura in cemento-amianto in via Padova 91. I Ds del Comune di Milano hanno presentato una mozione in Consiglio comunale in cui chiedono di procedere immediatamente alla bonifica di questa area di 3700 mq., dove ha sede e svolge la propria attività il Circolo bocciofilo “P. Caccialanza”. Il rapporto tra questa associazione e l’amministrazione comunale proprietaria dell’area, è regolato da una convenzione, stipulata nel gennaio 1990 che pone a carico del concessionario la manutenzione straordinaria dell’immobile. In quest’area è presente un capannone con copertura in cemento-amianto, attiguo a un’area attrezzata per bambini e a ridosso del condominio privato di via Padova 95. Questa copertura si sta sfaldando con la conseguente dispersione aerea delle fibre, causando pericolo per la salute delle persone che vi stanno attorno. L’intervento di bonifica comporta una spesa ingente, che l’Associazione Caccialanza, svolgendo un’attività aggregativa senza scopo di lucro, non è in grado di sostenere. Da qui la richiesta dei consiglieri diessini alla proprietaria amministrazione comunale di effettuare la bonifica. 3. Riqualificazione del ponte e della piazza Piccoli Martiri di Gorla: tutto tace. I lavori avrebbero dovuto iniziare il 5 maggio scorso, ma non si vede niente. Il progetto di riqualificazione è stato approvato e messo a bilancio. Per avere chiarimenti i Ds, attraverso i propri consiglieri di zona, hanno presentato un’interrogazione nel luglio scorso. Particolare attenzione agli alberi secolari a ridosso del naviglio Martesana, affinché siano salvati a differenza di quanto previsto dal progetto.
Bosco di Gioia. La Regione “trasloca” ben dieci alberi La Regione vuole spostare i dieci alberi più grandi all'angolo di via Restelli con via Sassetti. La Regione vuole trasferire i 10 alberi più grandi in un'area di 1.800 mq all'angolo di via Restelli con via Sassetti, vicino alla discoteca Nuova Idea. Sarà il Boschetto di Gioia (o di Tristezza) con 10 alberi su 200 e 1800 mq su 12.000. Attualmente nell'area passa la strada e si dovrà attendere che il Comune di Milano la sposti. Comunque le piante dovranno essere trapiantate durante l'inverno per avere un minimo di possibilità di sopravvivenza, che difficilmente sarà superiore al 20%, cioè 2 alberi dei 10 o dei 200 originari. Una ditta tedesca specializzata sarà incaricata dei lavori a spese dei contribuenti. Quando saranno tagliati gli altri 190 alberi? Probabilmente quando sarà assegnato l'appalto di progettazione esecutiva e costruzione, verso inizio marzo dell'anno prossimo. E lo farà la ditta che vincerà l'appalto, così la Regione non si sporcherà le mani. Saremo sotto elezioni! In compenso sembra che la Regione non abbia più bisogno di costruire un palazzo per 3.000 impiegati, con l'esternalizzazione delle attività si sono ridotti a 2.500 e nel frattempo è stato acquistato il palazzo di via Taramelli. La Regione è ormai un operatore immobiliare che investe nel mattone e affitta i palazzi a terzi. Il Bosco di Gioia dovrebbe diventare il luogo della riscossa della città contro la speculazione edilizia che la sta invadendo ovunque, dalla Fiera ai parcheggi sotterranei. Come gli abitanti della zona sanno, il Bosco di Gioia ha una superficie di più di 10.000 mq con 200 piante d'alto fusto (magnolia, faggio, platano, leccio, tiglio, carpino, olmo, abete, quercia rossa, cedro...) fra cui esemplari di 50, 60, 70 anni. Si trova nel centro di Milano tra via Melchiorre Gioia e via Galvani. La Regione Lombardia, in accordo con il Comune di Milano, ha in programma di radere al suolo il bosco per fare posto agli edifici nel Nuovo Polo Regionale. Cambia il destino del Bosco di Gioia firmando la petizione che chiede di risparmiarlo e trasformarlo in verde pubblico, così come previsto dal Piano Regolatore fino al 2000. Firme finora raccolte: 15.541 Alberi : 200 Rispetto delle persone e risposte dalle istituzioni: ZERO
Piccoli cinesi al parco Trotter
Quanti cinesi ci sono a Milano? È questa una domanda che in molti si pongono vedendo il fiorire delle più disparate attività commerciali (ristoranti, bar, agenzie di viaggio, ecc.ecc) gestite da questa comunità in costante aumento nella nostra metropoli ormai sempre più multietnica che ci piaccia o no! Un effetto della crescita di questa comunità e che in moltissime scuole di Milano e soprattutto in quelle della nostra zona sono in aumento gli alunni cinesi, ciò anche perché e ben radicato nelle menti dei genitori cinesi che è indispensabile che i loro figli parlino bene italiano per potersi meglio integrare nella nostra società e raggiungere, perché no!, posizioni di benessere economico e prestigio sociale. Ciò comporta che si possono sempre più spesso incontrare per le nostre vie e scuole bambini cinesi, perfettamente integrati, che ridono, scherzano e parlano un ottimo italiano con i loro compagni, italiani "D.O.C." e non. Vi è, però, un piccolo problema, essendo buona parte di questi bambini nati in Italia o essendovi, comunque, giunti in età prescolare e unito a ciò il fatto che buona parte della comunità cinese residente a Milano proviene dallo Zhejiang regione del sud della Cina ove normalmente la popolazione parla il dialetto locale e non la lingua ufficiale cinese il Putonghua o mandarino che dir si voglia; il risultato è che i bambini cinesi a Milano parlano bene l'italiano, ottimamente il loro dialetto ma non la loro lingua! Orbene consci anche del fatto che meglio ci si integra se ben si conoscono e si apprezzano le proprie origini e la propria cultura, da alcuni anni la comunità cinese di Milano tramite le varie associazioni fiorite negli anni si è posta il problema che le nuove generazioni dei cinesi a Milano non dimenticassero le loro origini. È' questo il motivo per il quale l'Associazione culturale dei cinesi a Milano per il 4' anno consecutivo ha organizzato un corso di lingua cinese presso i locali della "Scuola Casa del sole" presso il Parco Trotter; così per tutto il mese di luglio 132 ragazzi cinesi e italiani (il corso era aperto a tutti ovviamente altrimenti inutile parlare di integrazione!) dai 5 ai 18 anni si sono impegnati sotto un caldo torrido nell'apprendere le nozioni di una lingua così affascinante ma altresì complessa quale quella cinese. Il corso, che è stato possibile organizzare solo grazie all'indispensabile supporto del Consiglio di istituto della Scuola Casa del sole che ha messo ha disposizione, al pari degli scorsi anni, i locali del padiglione Tommaseo ed alla collaborazione del Consolato cinese di Milano che ha fornito, anche quest'anno, i libri di testo, è stato strutturato su 5 livelli a seconda del grado di conoscenza della lingua da parte degli alunni e conseguentemente in 5 classi con insegnanti madre lingua che dalle nove del mattino sino alle 4 e mezza del pomeriggio, con la sola pausa per il pasto, dal lunedì al sabato hanno costantemente seguito i ragazzi in questo loro extra impegno scolastico estivo. Nello specifico oltre a studiare la lingua cinese, ogni giorno gli studenti avevano in programma un'ora di musica e canto propedeutica all'apprendimento del cinese poiché questa è una lingua a toni ad esempio l'ideogramma "ma" a seconda del tono con il quale si pronuncia può significare: cavallo oppure mamma ed altro ancora! A conclusione del corso sabato 30 luglio vi è stata una festa finale nel teatrino del Trotter dove i ragazzi si sono esibiti in canti, balli e recite, il tutto naturalmente in cinese, alla presenza dei loro genitori, del Console della Repubblica Popolare Cinese Fu Congyang e di esponenti di varie associazioni cinesi, al termine, come tradizione, consegna di premi agli alunni più meritevoli tra i quali Tommaso, ragazzo "italiano D.O.C." che ha ricevuto il premio sotto gli occhi dei suoi genitori entusiasti che il loro figlio avesse avuto sin dall'età di 11 anni la possibilità di apprendere le prime cognizioni di questa lingua sempre più importante in questo mondo sempre più "globalizzato". L'invito è a tutti per l'anno prossimo per ripetere questa positiva ed affascinante esperienza, utile a cinesi ed a italiani, quali Tommaso, che aspettiamo insieme a tanti altri ragazzi dagli occhi a mandorla e non, per far loro scoprire l'universo Cina senza dover allontanarsi dai "confini comunali", e in attesa che affascinati da questo mondo vadano, anche loro, in futuro, a scoprirlo ed ad innamorarsene di persona così come è successo a me!
Caterina Faragò
|