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 Area Padova - Tarabella - Anacreonte. Lasciateci i nostri campi   
 Salviamo il parco ex vivaio di via Gioia 
 Il futuro della memoria al liceo Carducci   Qualità urbana e governo metropolitano 
 Area Magnaghi bonificata? 
 Le elezioni in Regione a Milano e in zona   Il Leoncavallo e gli Arcimboldi 
 Commento teatrale allo spettacolo "Milanonoir Milanonuit" 
   SPECIALE VIALE MONZA 
 Le rubriche 
 con il senatore Antonio Pizzinato 
 Lettere alla redazione 
 Un libro al mese 
 Un film al mese 
 
 Frammenti di umanità suburbana 
 Biologico in Martesana 
 Son atto a rimirar... rubrica d'arte 
 Fuori a cena 
 Gli annunci e le opportunita' 
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 MartesanaDUE mensile di informazione, cultura e annunci della zona due di Milano citta' 
 Editore Comedit 2000 
 Direttore Paolo Pinardi 
 Redazione Gianni Bazzan Mattia Cappello Paola D'Alessandro Adele Delponte Antonio Gradia Luca Gualtieri Giuseppe Natale Aurelio Volpe 
 Red. e pubblicita' Via delle Leghe, 5 20127 Milano Tel. 02/28.22.415 Fax 02/28.22.423 
 Reg. Trib. MI n. 616 settembre 99 
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 a cura di Oriana Fiumicino 
 E' 
      rivolto ai bambini di 6/8 anni con il  testo di Micheal Ende:
      "Il Mangiasogni". La storia racconta di Pisolina una bambina che
      la sera ha paura di dormire perché fa brutti sogni. Il papà, il re di
      Sonnonia, andrà in giro per il mondo per trovare il Mangiasogni, un
      ometto tutto blu capace di mangiare tutti i brutti sogni dei bambini. Per
    bambini di 9/10 anni , verterà su "Il libraio di selinunte" di
    Roberto Vecchioni. ****** 
 La
  Fondazione  Casa della
  Carità – Angelo Abriani è nata nel maggio 2002 per iniziativa del
  Cardinale Carlo Maria Martini, desideroso di lasciare a Milano un luogo in cui
  la città esprimesse attenzione agli “Ultimi”. E’ anche un luogo di
  condivisione e integrazione, di ascolto e di accoglienza, dove l’ospitare e
  l’essere ospitati fa parte del percorso di superamento della povertà e
  delle condizioni di fragilità. Ospitalità intesa come ricostruzione di
  percorsi di dignità e di cittadinanza sociale. “Questa struttura…è una
  casa che accoglie persone, uomini e donne, Italiani e stranieri, senza dimora,
  ma soprattutto è un luogo privilegiato da dove poter guardare la città  con
  il linguaggio concreto della solidarietà ospitale e sapiente….dove molte
  persone che vogliono vivere il volontariato in modo libero e consapevole,
  giovani che vogliono condividere  esperienze
  di gratuità, uomini di cultura possono incontrare qui straordinari racconti
  di vita…nel rispetto delle culture , della religione di ciascuno”.  A
  3 mesi dall’apertura sono state ospitate più di 100 persone di 30
  nazionalità diverse, pacificamente conviventi e una quasi paritaria presenza
  tra uomini e donne. Tra poco, inoltre, partirà anche l’accoglienza per
  donne con bambini a carico e la Comunità “So-stare” per persone con
  disagio psichico. Sono
  in fase di avvio numerosi progetti di reinserimento sociale e di
  accompagnamento al lavoro, oltre che iniziative di formazione per consentire
  agli Ospiti di integrarsi nel tessuto sociale della città che li ha accolti. Sono
  stati predisposti percorsi di formazione anche per i numerosi volontari che si
  sono resi disponibili a relazionarsi con gli Ospiti, oppure ad affiancare gli
  operatori della struttura nelle diverse fasi operative del lavoro quotidiano.   Numerose
  sono le attività culturali  che
  animano periodicamente la Casa (come, ad esempio, la festa dell’Ultimo
  dell’anno e quella di Carnevale), che hanno visto una calorosa
  collaborazione e partecipazione da parte dei cittadini di Crescenzago.   La
  Casa della Carità è anche “Accademia” occasione di scambio di saperi, di
  culture e di esperienze, di riflessione sullo sviluppo sociale, economico e
  culturale della metropoli. Lo scopo è proprio quello di sviluppare ricerca,
  formazione, apertura al dialogo, proprio sul tema della carità.  “La
  cultura è una straordinaria risorsa che resa 
  disponibile previene ed arricchisce a superare il pietismo, dando un
  valore alto alla parola “carità”, spesso banalizzata e conquistata da una
  retorica di marginalità quasi residuale”.   Numerosi
  docenti si sono resi disponibili in modo volontario, per creare un Senato
  accademico e con alcuni di loro si sono avviati  4 moduli formativi  che
  hanno visto un’entusiastica partecipazione di iscritti di tutte le età. A
  latere hanno dato la loro disponibilità altre realtà culturali,
  offrendosi di collaborare, oltre che molti Ospiti, che presto saranno
  protagonisti, attori veri e propri che si esibiranno in pubblico, come avverrà
  nel prossimo convegno, promosso insieme alla Fondazione LU.V.I. (Luoghi di
  Incontro e di Vita) e dall’Università degli Studi di Milano ed il Consiglio
  di Zona 2, che si terrà il 15 aprile in Casa della Carità. Il tema che si
  affronterà sarà” Le attuali povertà economiche, sociali e relazionali”:
  a discutere su questo argomento saranno chiamati docenti universitari ed
  esperti del settore che argomenteranno insieme questo tema, confrontandolo
  direttamente con l’esperienza di accoglienza di Casa della Carità. Al
  termine del convegno si snoderà per le strade di Crescenzago una lucciolata,
  una sorta di fiaccolata che partirà dalla Parrocchia Gesù di Nazareth e
  terminerà nella Casa, dove poi  proseguirà
  la serata con uno spettacolo curato dal Teatro Officina, intitolato “Voci
  dai quartieri del mondo”, che vedrà tra i protagonisti proprio alcuni
  Ospiti della Casa, che si sono resi disponibili a portare sul palcoscenico un
  personalissimo contributo della loro cultura e delle loro tradizioni.                                                                    
   Don
    Virginio Colmegna   
     
 
 Area Padova Tarabella Anacreonte. Lasciateci i nostri campi 
 In Piazza Scala, di fronte a Palazzo marino, nel tardo pomeriggio del 14 marzo scorso si è svolta una bella partita di pallone tra bambini e giovani, mamme e papà della Parrocchia San Giovanni Crisostomo per protestare, e rivendicare il diritto a mantenere l’area verde e il campo sportivo. Unico spazio ancora libero nell’addensato urbano e cementizio di Via Padova. Come abbiamo già scritto (febbraio scorso), si tratta di 20.000 mq di proprietà statale, che dall’alto si vuole destinare a caserma e residenze per la Guardia di Finanza. “Caro
    Sindaco Albertini, vogliamo continuare a giocare e a crescere, noi che
    viviamo a Milano, noi che viviamo in periferia, anche se Via Padova è
    lontana mille miglia da Palazzo Marino…Lasciateci i nostri campi: le
    caserme si possono costruire altrove!  La
    parrocchia,l’oratorio,la polisportiva, i bambini, i nonni, le mamme, i papà,
    le persone del quartiere  NON SI
    POSSONO SPOSTARE! “ Così
    scrivono i promotori dell’iniziativa di protesta (Consiglio
    Pastorale, Polisportiva,Comitato Difesa Area, Scout Agisci) Dalla riunione congiunta delle Commissioni Comunali Sport ed Urbanistica del 9 febbraio era scaturita la proposta di aprire un “Tavolo tecnico” interistituzionale, con la partecipazione dei soggetti interessati, allo scopo di reperire un altro spazio per la Guardia di Finanza tra quelli disponibili ,che ammontano, sul territorio milanese, a circa 1 milione di mq di aree e caserme dismesse di proprietà statale! Ad oggi tutto tace. Inesorabile pende la spada di Damocle della cancellazione del campo sportivo e del verde di quartiere.   Per due sabati consecutivi due iniziative di protesta e di proposta nel Quartiere Adriano. Aderendo alla mobilitazione indetta dalla Rete dei Comitati in diversi quartieri di Milano, nella mattinata del 12 marzo Martesanadue Comitato contro la Gronda Nord e Coordinamento Inquilini contro l’inceneritore hanno promosso un volantinaggio al mercato di Via Trasimeno/Largo Bigatti : - Diciamo NO alla massiccia e rovinosa cementificazione dell’area ex Magneti Marelli e Cascina San Giuseppe e NO al Grattacielo di 22 piani di Via Trasimeno!   - Proponiamo Progetti urbanistici diversi, che prevedano parchi urbani adeguati e funzioni e servizi utili e di qualità (Asili,Scuole,Presidi sanitari,Biblioteche, Cineteatri, Centri sportivi, Negozi ecc.). - Diciamo basta al degrado e all’abusivismo nell’area di Via Trasimeno che dal 1985 si aspetta diventi parte del Parco Adriano previsto dal piano urbanistico e non ancora realizzato dal Comune. - Ribadiamo il nostro NO alla Gronda Nord, anche nella versione del nuovo tracciato, e NO al potenziamento del nodo di Gobba. - Proponiamo un aumento e un miglioramento del sistema di trasporto pubblico e una viabilità di quartiere ecologicamente sostenibile, più razionale e più efficiente . - Chiediamo interventi efficaci per ridurre drasticamente gli inquinanti prodotti dall’inceneritore, da fabbriche nocive e dagli elettrodotti.   
 
 
 
 CLAMOROSA
    LA PROTESTA IN PIAZZA COSTANTINO, organizzata dal Circolo Legambiente di
    Crescenzago e dal Comitato per la vivibilità del Quartiere Adriano.
    Nella mattinata di sabato 19 marzo venivano esposti all’attenzione
    pubblica sacchi di rifiuti solidi (con avvisi di “pericolo amianto”),
    presi dalle aree di Via Trasimeno di proprietà comunale. Da 20 anni, si
    denunciava in un volantino, le diverse Amministrazioni hanno consentito che
    quelle aree “venissero occupate abusivamente ed utilizzate come discariche
    di materiali pericolosi ed anche per attività illegali – invece di avere
    un parco ed attrezzature sportive e spazi per il gioco all’aria aperta,
    che i cittadini hanno già pagato con gli oneri di urbanizzazione”. Su un cartello si poteva leggere questo inequivocabile atto di accusa: “NO prescrizione per i colpevoli del degrado della città: Tognoli, Pillitteri, Formentini; Albertini: esci dal Palazzo…se ci sei…Batti un colpo: Signor Sindaco Lei è responsabile della nostra salute! Intervenga al più presto”. La manifestazione vedeva la partecipazione di numerosi cittadini che, percorrendo lentamente le strisce pedonali di Piazza Costantino, rallentavano ed intasavano il flusso di traffico automobilistico. Sempre con il solito ritardo, un primo risultato la protesta lo sta ottenendo:lentamente è cominciata la rimozione delle macerie e dei rifiuti…Questo accade nella Milano del terzo millennio!… 
 
 
 Qualità urbana e governo metropolitano - L’INCONTRO PUBBLICO DEL 30 MARZO   Va a merito delle associazioni ALSOLE e ArcoResiste, della rivista Il Ponte della Lombardia e del nostro giornale, aver riproposto in piena campagna elettorale la questione del governo metropolitano della vasta area milanese, nell’incontro pubblico svoltosi il 30 marzo scorso presso Villa Pallavicini: tappa del pluriennale impegno delle associazioni promotrici, e momento significativo di approfondimento e di confronto tra sei relatori (in ordine di intervento: Giuseppe Natale, sen. Antonio Pizzinato, Felice Besostri, Valentino Ballabio,Mario Agostinelli, M.Carla Baroni) e un pubblico motivato di cittadini,consiglieri di zona e rappresentanti di comitati ed associazioni. Dal dibattito è emerso con chiarezza che è necessario ed urgente istituire l’organo di governo di area metropolitana ,e di quella milanese in primis. Per colmare ritardi ed inadempienze di preoccupante gravità (un quarantennio di studi e ricerche, e la non attuazione della legge 142/90 e del Titolo V della Costituzione) occorre: - Riprendere con urgenza la discussione in Parlamento dei due disegni di legge (quello del centrosinistra, primo firmatario sen. Pizzinato, che riprende il d.d.l. Besostri della precedente legislatura; e il secondo del sen. Del Pennino di Forza Italia) allo scopo di unificarli ed arrivare così in tempi brevi all’approvazione di una legge istitutiva della Città Metropolitana. - Inserire nel nuovo Statuto della Regione Lombardia, che si deve ancora redigere, la nuova forma di governo metropolitano dell’area milanese che preveda: a) la scomposizione del Comune unico della città di Milano in nove-dieci comuni/municipalità, partendo dalla valorizzazione delle attuali nove zone di decentramento; b) la riorganizzazione dei comuni dell’area secondo criteri geo-territoriali socio-storici economici ed amministrativi; c) l’abolizione della Provincia di Milano.   Occorre fare diventare il problema patrimonio democratico dei cittadini.   Non si tratta di semplice ingegneria istituzionale, ma di un serio e responsabile tentativo di affrontare e provare a risolvere, dal punto di vista della qualità della vita, della democrazia e dello sviluppo, le questioni di una situazione la cui drammaticità è sotto gli occhi di tutti: micidiali inquinamenti che appestano aria acqua suolo…; traffico,viabilità,trasporti pubblici,verde e servizi sociali carenti e in condizioni assai precarie; consumo insostenibile del territorio, soprattutto mediante cementificazioni indiscriminate e speculazioni edilizie (aree dimesse…); diritti fondamentali violati ( salute,lavoro,istruzione e informazione,casa…),e sempre più inaccessibili a larghe fasce di popolazione (giovani anziani donne bambini poveri…).   La questione del governo metropolitano è ritornata sulle pagine del Corriere. Le interviste (14-26 marzo scorso) al Presidente della Provincia, al Sindaco di Sesto San Giovanni, e ad alcuni esponenti dell’ala cosiddetta “riformista” del centrodestra ci fanno capire due cose: - nel centrosinistra si cerca la strada per attuare la “Città Metropolitana”, seppur con intermittenze e contraddizioni, ritardi e tentennamenti; - nel centrodestra si vuole da un lato centralizzare ulteriormente nelle mani della Regione i poteri di intervento sulle questioni strategiche del territorio metropolitano, continuare a far giocare un ruolo assolutamente dominante al grande Comune unico di Milano, diminuire le funzioni e i compiti dei Comuni dell’area; dall’altro si mira ad affidare funzioni di vero e proprio governo sovracomunale e metropolitano a Enti economici ed addirittura a soggetti privati (lo chiamano il Modello Nuova Fiera!). Come
    si vede, il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, il disastro
    urbano ed ambientale, la violazione dei diritti primari passa attraverso la
    politica  neoliberistica  dura
    e pura  del centrodestra che
    si propone di privatizzare non solo i beni comuni, ma anche le
    stesse istituzioni pubbliche e le funzioni di governo territoriale
    degli Enti locali. Si inserisce in tale contesto la cosiddetta devolution e lo stravolgimento della Costituzione, nata –è bene ricordarlo- dalla Resistenza e dalla Liberazione dal nazifascismo avvenuta 60 anni fa.     Giuseppe Natale         
 
 
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