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 Pensiamo che sia
ormai inderogabile l'esigenza di un percorso politico collettivo di sinistra.
Partendo dall'antiliberismo e dal ripudio della guerra, occorre dare spazio e
visibilità a tutti i soggetti delle realtà sociali, del mondo cattolico,
dell’ambientalismo, che sono già presenti a Milano, 
favorendo le relazioni e il confronto, per affrontare 
insieme i problemi della città e la sfida con la destra, per dialogare,
confrontarsi e misurarsi, con forte peso specifico, con tutte le espressioni
della sinistra. Con questo appello esprimiamo il nostro disagio sull'inizio della discussione per la prossima scadenza elettorale di Milano, che si riduce alla scelta del candidato, ed il nostro dissenso sulle modalità e sul merito della scelta che si profila. L’affannosa
ricerca di banchieri, industriali ed esponenti delle grandi famiglie,
l’offerta di candidatura a Massimo Moratti per Milano e le analoghe operazioni
annunciate per Roma e Torino, oltre che a livello nazionale, dimostrano che il
centrosinistra intende perseverare nella politica della rincorsa al voto
moderato, della personalizzazione esasperata, della subalternità sociale e
culturale ai grandi poteri economici, nell’illusione di aggirare così una
crisi che è di idee, di prospettive, di insediamento sociale. Noi pensiamo che
questa politica sia perdente per l’oggi e non consenta  neppure di costruire le condizioni per una futura ripresa
domani. Per queste ragioni, aldilà di un giudizio sulla persona, Moratti non può
essere il nostro candidato.   Proponiamo quindi
di lavorare fin dalle prossime settimane per verificare la possibilità di una
proposta  politica e programmatica
diversa e alternativa. La destra, pur in
mezzo a varie contraddizioni, è riuscita ad affermare i propri valori
liberisti, autoritari e razzisti, la validità dei propri partiti quali
strumenti efficaci della politica, e a definire un blocco sociale. E’
piuttosto la sinistra a essere in piena crisi d’identità, priva di un
insediamento sociale e lontana da ogni idea di come costruirlo. Tra gli uomini e
le donne della sinistra va affermandosi il distacco dalla politica, un’idea
negativa della funzione dei partiti e l’esercizio del non-voto quale atto
politico di dissenso. Ma contemporaneamente si dispiegano ricche e diffuse
esperienze di associazionismo solidale, internazionale, pacifista, ecologista,
sindacale, sui problemi della città. Ci domandiamo se
questa rete milanese di associazioni, di comitati, di organismi di varia natura
e di tante singole persone, alla quale apparteniamo e alla quale ci rivolgiamo,
possa, insieme alle diverse espressioni della sinistra politica cittadina,
ricercare e percorrere la strada di una  proposta 
politica  alternativa. Crediamo sia
urgente affrontare alcune grandi questioni: 1.    
la qualità del vivere urbano (la priorità del trasporto pubblico e
dell'edilizia  residenziale, il
problema del traffico e della salute, dell'ambiente, dell'urbanistica, del
riconoscimento dei diritti di cittadinanza e di casa, dei servizi sociali ecc.); 2. una proposta alternativa per il lavoro in grado di affrontare le trasformazioni, garantire la sicurezza, estendere le tutele ed i diritti, combattere la precarizzazione e contrastare efficacemente l’idea che subalternità, precarietà, flessibilità senza limiti, dominio assoluto dell’impresa e del mercato siano condizioni indispensabili allo sviluppo. 3.    
le privatizzazioni che alienano la ricchezza dei milanesi trasferendo
risorse dal pubblico ai poteri forti; 4.   
a valorizzazione dei diritti dei cittadini, compresi gli immigrati e
quelli non considerati produttivi (bambini, anziani, portatori di handicap) e
dei consumatori (il problema del commercio e della grande distribuzione, la
vigilanza sui prodotti, l'acqua come bene pubblico, la cultura e lo sport per
tutti...); 5.    
il ruolo che può svolgere Milano, nel mondo, per la pace e la
risoluzione pacifica dei conflitti, per la solidarietà e la collaborazione con
le popolazioni. Non abbiamo
niente di conclusivo e di definitivo da proporre: il nostro è solo un appello
ad iniziare subito questo percorso, consci delle difficoltà, ma altrettanto
convinti della necessità di contribuire a fermare la deriva e la frammentazione
della sinistra,  a non far cadere
quest’ultima possibilità ed insieme a creare le condizioni per affrontare nel
modo migliore la sfida elettorale. Invitiamo
associazioni, organismi e persone che condividono il senso di questo appello a
ritrovarsi in un appuntamento da definire assieme a settembre. Milano, giugno 2000 
 Fulvio Aurora,
Lia Bandera, Vittorio Bellavite, Edgardo Bonalumi, Bruno Carchedi, Alessandra
Cangemi, Elisabeth Cosandey, José Luiz Del Roio, Milvia Dotti, Alessandra
Durante, Giovanna Giorgetti, Piero Maestri, Roberto Mapelli, Gianni Meazza,
Stefano Mele, Maria Grazia Meriggi, Emilio Molinari, Ersilia Monti, Amalia
Navoni, Nicola Nicolosi, Paolo Pinardi, Giorgio Riolo, José Luis Tagliaferro,
Emanuele Tortoreto, Laura Valsecchi, Maurizio Zipponi 
 
 
 per
interventi, considerazioni e altro: 
 
 13 ottobre ore 20.30 - Incontro con le associazioni - Cral Aem - Milano Lettera di convocazione dell'incontro 
 Milano ha una storia antica di associazionismo, di volontariato (cooperative di mutuo soccorso, sodalizi popolari, circoli culturali, comitati di quartiere, bande musicali, gruppi rock giovanili, scuole popolari, centri multietnici, organizzazioni di immigrati e di anziani, centri sociali, oratori ecc.) e di partecipazione sindacale negli uffici, nelle fabbriche e nelle scuole. Questa ricchezza ha resistito alla Milano "da bere", a tangentopoli, al furore leghista, al neoliberismo: e resiste ancora. Ma non è solo resistenza, anzi. All'inizio del terzo millennio, le cose fatte dall'associazionismo e dal volontariato, unitamente ai progetti futuri, rappresentano un vero e proprio programma di governo cittadino che, a differenza dei programmi dei partiti, è visibile ogni giorno. Di più, tra le più originali esperienze di democrazia diretta e di partecipazione vi è quella del volontariato, che, in controtendenza alla politica dei partiti, attira e non rigetta le persone. Le azioni e le enunciazioni di volontariato ed associazionismo hanno come ispirazione lo slogan "agire localmente, pensare globalmente". E, in effetti, la gran parte di questa attività si inserisce in grandi filoni di pensiero, dal pacifismo, all'antirazzismo, dalla tolleranza alla partecipazione, dal no profit all'antiliberismo. Forze ed idee nuove possono venire da quest'area. Poco o nulla di queste nostre idee abbiamo visto realizzare o, solo tentare, da parte della Giunta Albertini, nello stesso tempo chi si candida a sostituirlo ha semplicemente tentato un'operazione d'immagine e, a tutt'oggi, non essendoci un programma e neppure un'alleanza delle forze di opposizione ci viene chiesto di scegliere solo in base al glamour del candidato. L'associazionismo ed il volontariato per sua natura, non può certo nè scegliere un campo politico partitico, nè presentare proprie liste. Uomini e donne dell'associazionismo mettendo in gioco la credibilità acquisita sul campo, possono però impegnarsi per portare nelle istituzioni queste istanze ed un'aria di rinnovamento. Proponiamo di ragionare assieme ai soggetti sociali su un programma di governo cittadino, di dar vita ad una rete che, nel rispetto delle reciproche esperienze, trovi punti comuni di intesa e di lavoro. Fatto questo itinerario, il più aperto e senza condizionamenti possibile, lavoreremo ad una lista, ai candidati ed al candidato sindaco. Noi pensiamo altresì che questo percorso possa lavorare nella direzione della costruzione di una forte sinistra di alternativa nella nostra città. Fulvio Aurora, Lia Bandera, Vittorio Bellavite, Edgardo Bonalumi, Bruno Carchedi, Alessandra Cangemi, Elisabeth Cosandey, José Luiz Del Roio, Luigi Lusenti, Milvia Dotti, Alessandra Durante, Giovanna Giorgetti, Piero Maestri, Roberto Mapelli, Gianni Meazza, Stefano Mele, Maria Grazia Meriggi, Emilio Molinari, Ersilia Monti, Amalia Navoni, Nicola Nicolosi, Paolo Pinardi, Giorgio Riolo, José Luis Tagliaferro, Emanuele Tortoreto, Laura Valsecchi, Maurizio Zipponi Comunicato
stampa del 23 ottobre 2000 Il superamento della
candidatura a sindaco di Milano di Massimo Moratti, per noi che fin dal giugno
scorso ci eravamo espressi in modo netto, non può che essere un fatto positivo,
nell'interesse di una reale alternativa in questa città. Lo affermiamo sulla
base di una valutazione politica e programmatica che era al centro del nostro
appello (...L’affannosa ricerca di banchieri, industriali ed esponenti delle
grandi famiglie...dimostrano che il centrosinistra intende perseverare nella
politica della rincorsa al voto moderato, della personalizzazione esasperata,
della subalternità sociale e culturale ai grandi poteri economici,
nell’illusione di aggirare così una crisi che è di idee, di prospettive, di
insediamento sociale. Noi pensiamo che questa politica sia perdente per l’oggi
e non consenta neppure di costruire le condizioni per una futura ripresa
domani... ) E' sulla base di
questo giudizio che continueremo a dare il nostro contributo per verificare le
possibilità di una proposta politica e programmatica diversa e alternativa, che
sappia fermare la deriva e la frammentazione a sinistra e creare le condizioni
per affrontare nel modo migliore la sfida elettorale. Nei prossimi giorni,
continuando nel nostro lavoro, incontreremo realtà, associazioni e partiti,
donne e uomini della sinistra altrettanto interessati a questa prospettiva, a
partire da quanti già, nelle ultime settimane, si erano dissociati
dall’ipotesi della candidatura Moratti.  Con loro, e sulla base
di questo percorso, valuteremo anche l'utilità di una lista che abbia come
scopo la valorizzazione di tutte quelle esperienze che hanno lavorato e
resistito al dilagare delle destre e che vogliono recuperare dalla disillusione
e dall'astensionismo tante energie utili alla città. 
 Coordinamento
miracoloamilano Tel. 02.28.22.415 fax
02.28.22.423 
 
 13 novembre 2000 alla sala Aem 
 La
        rinuncia di Massimo Moratti, contro la cui candidatura ci eravamo, da
        soli, pronunciati fin dal mese di giugno, chiude un capitolo nel quale
        il centro sinistra ha fornito un’immagine penosa di sé. Al
        di là del candidato, pensiamo restino validi, nella nuova fase che si
        apre, tutti gli altri motivi che hanno ispirato il nostro appello e il
        nostro impegno di questi mesi. Questa
        nuova fase rischia però di essere lunga, confusa e gestita da piccole
        oligarchie. Per
        evitare questo pericolo ci stiamo muovendo e, come prima cosa, abbiamo
        incontrato chi, con maggiore o minor determinazione, si era comunque
        dichiarato contrario alla candidatura di Moratti, a cominciare da
        Rifondazione comunista e dai promotori dell’assemblea delle Stelline. In
        questi incontri, insieme a prevedibili differenze, è emerso un terreno
        comune su almeno due punti di fondo: un percorso trasparente e
        democratico che coinvolga, fin dall’inizio, tutte le forze della
        sinistra ed insieme il mondo dell’associazionismo e del volontariato e
        le forze vive della società; una elaborazione programmatica rigorosa,
        che individui alcuni cardini irrinunciabili. Su
        questa base, con i promotori delle Stelline stiamo valutando l’ipotesi
        di un’iniziativa comune, un’assemblea cittadina entro il mese, che
        si potrebbe promuovere congiuntamente. Per
        informare tutti più estesamente e per decidere insieme come proseguire
        il nostro impegno, vi invitiamo  la
        sera di lunedì 13 novembre presso la sala Cral-Aem via della  
 Milano, 13 novembre 2000 il coordinamento di miracoloamilano 
 
 Sì alla candidatura di Dario Fo 
 La
        disponibilità di Dario Fo a candidarsi a 
        Sindaco di Milano rappresenta 
        un fatto nuovo che può avere effetti positivi 
        nel dibattito in corso per il governo della città, in particolar
        modo per le forze della sinistra e del centro-sinistra. Nel
        giugno scorso ci siamo espressi contro la candidatura  a sindaco di Massimo Moratti, sia perché rappresentava un
        possibile progetto legato ai poteri forti, sia per sfatare l'ormai
        diffusa convinzione che solo una figura imprenditoriale, capace di
        conquistare voti moderati, possa competere per Palazzo Marino. Ed allo
        stesso tempo abbiamo criticato  la
        personalizzazione  della
        politica che quella vicenda esprimeva. La
        candidatura di Dario Fo, sebbene emersa al di fuori di un percorso
        politico condiviso, si caratterizza diversamente, sia per la storia
        personale dell'uomo,  che
        per l'impegno politico costante e per le tante battaglie sostenute nei
        molti anni che lo legano a Milano. Il
        nome di Dario Fo, assieme ad altri che noi abbiamo già fatto,
        rappresenta un patrimonio per la sinistra e per tutta la città. Su
        questioni per noi fondamentali come il ripudio della guerra, la denuncia
        dei danni della globalizzazione liberista, la difesa dei diritti civili,
        la lotta contro le devastazioni ambientali, la chiusura del centro di
        via Corelli, la gestione collettiva dei beni pubblici, abbiamo sempre
        trovato Dario Fo dalla nostra parte. 
        Così come ci troviamo a condividere le sue ultime iniziative: il
        referendum sul traffico a Milano e l'impegno, come Nobel, a fianco dei
        portatori di handicap. Non
        ultima, la statura culturale di Dario Fo, riconosciuta in tutto il mondo
        e che si é espressa concretamente nella nostra città, può
        rappresentare la possibilità di un grande rilancio culturale per Milano
        e la sua area metropolitana. Riteniamo
        quindi che la candidatura di Dario Fo potrebbe mettere in moto energie e
        risorse che da molti anni in questa città si sono spente. Noi,
        comunque, continueremo il nostro rapporto con altre forze e movimenti
        che in questi mesi si sono impegnati alla ricerca di un programma e di
        un candidato sindaco all'altezza del bisogno di cambiamento necessario a
        questa città.  
 Milano, 18 novembre 2000 Coordinamento
        Miracoloamilano - c/o il ponte della Lombardia 
 Vittorio
        Agnoletto, Fulvio Aurora, Lia Bandera, Vittorio Bellavite, Edgardo
        Bonalumi, Bruno Carchedi, Elisabeth Cosandey, Alberto Dambrogio, José
        Luiz Del Roio, Milvia Dotti, Giovanna Giorgetti, Teresa Isenburg, Martin
        Lutero, Luigi Lusenti, Roberto Mapelli, Gianni Meazza, Emilio Molinari,
        Giovanni Occhi, Paolo Pinardi, Giorgio Riolo, José Luis Tagliaferro,
        Emanuele Tortoreto, Laura Valsecchi, Maurizio Zipponi   
 per una Milano respirabile, democratica, solidale. Per Dario Fo sindaco 
 
 Assemblea pubblica martedì
        5 dicembre 2000, ore 20.30 Camera
        del Lavoro  -  corso di Porta Vittoria 43 
 Un'assemblea di associazioni, di lavoratrici e di lavoratori, di esponenti della cultura, di forze politiche e sociali, di donne e di uomini per esprimere il protagonismo ritrovato e l’appoggio alla candidatura a sindaco di Milano di Dario Fo, per discutere esigenze e proposte di un futuro programma per la città. 
 PROMUOVONO
        L'INCONTRO:  Vittorio Agnoletto, Fulvio Aurora, Marco Bersani, Lia Bandera, Piero Basso, Vittorio Bellavite, Michela Bianchi, Edgardo Bonalumi, Paolo Cagna, Sandra Cangemi, Bruno Carchedi, Elisabeth Cosandey, Riccardo Casolo, Alberto Deambrogio, José Luiz Del Roio, Irma Dioli, Adele Folcia Rossi, Jole Garuti, Giovanna Giorgetti, Teresa Isenburg, Antonio Lareno, Martinho Lutero, Luigi Lusenti, Roberto Mapelli, Gianni Meazza, Stefano Mele, Bruna Miorelli, Emilio Molinari, Carlo Monguzzi, Ersilia Monti, Enzo Moriello, Amalia Navoni, Nicola Nicolosi, Giovanni Occhi, Gilberto Pagani, Paolo Pinardi, don Gino Rigoldi, Giorgio Riolo, Basilio Rizzo, José Luis Tagliaferro, Pippo Torri, Emanuele Tortoreto, Luigi Vinci, Maurizio Zipponi.     PER INFORMAZIONI fax
        02 28.22.423 
 Miracolo a Milano, con altre forze sociali, terrà martedì 5 dicembre alle ore 20,30, presso la Camera del Lavoro, un'assemblea pubblica. Dario Fo e Franca Rame hanno garantito la loro presenza. 
 Domenica 3 dicembre una delegazione di Miracolo a Milano si è incontrata con Dario Fo e Franca Rame. Gli esponenti di Miracolo a Milano hanno presentato il percorso che, dal mese di giugno, vede impegnati numerose donne e uomini della cultura, della politica, del sociale nella definizione di un programma per il governo della città nato dal basso, sulle esperienze più avanzate in tema di convivenza, sicurezza, integrazione, vivibilità, gestione del territorio e dei servizi. Non solo per battere la destra ma per uscire dalle lunghe tenebre che, prima la giunta leghista, poi quella del Polo hanno fatto scendere su Milano. “Le idee, i progetti, le istanze di Miracolo a Milano - hanno detto i rappresentanti del gruppo - trovano nell’ipotesi di candidatura a sindaco del premio Nobel la loro espressione migliore, per ciò che Fo ha fatto in anni di battaglie politiche e culturali, per il suo rinnovato impegno attuale, per la statura mondiale della sua figura”. L’idea che Fo possa contendere, per la sinistra e l’intero Ulivo, a Gabriele Albertini la poltrona di borgomastro ha suscitato tante speranze, messo in moto forze addormentate, ridato vitalità a tutti quei cittadini che rifiutano la cultura consumistico-affaristica del Polo delle libertà. Per tutto questo Miracolo a Milano lavora per allargare al massimo l’area di consenso attorno al suo nome, come dimostrano le continue adesioni di singole donne e uomini, associazioni e rappresentanti delle forze politiche della sinistra. Dario Fo ha ringraziato per l’impegno che molti stanno dando per la nostra città e si è detto lusingato dalla stima, dall’affetto, dagli apprezzamenti che riceve ogni giorno e stimolato dagli incitamenti a proseguire nell’ipotesi della sua candidatura contro le destre. Una scelta - ha continuato Fo - che deve unire e non dividere la sinistra e l’intero centro-sinistra, che deve essere sentita come propria da tutto lo schieramento e che, nello stesso tempo, deve vivere fra la gente come condizione concreta di mobilitazione e di vittoria. Miracolo a Milano e Dario Fo hanno convenuto di proseguire su questa strada di allargamento del consenso attorno ad un programma progressista. Milano, 4 dicembre 
 
 A
        proposito del ritiro di Dario Fo     Una delegazione di Miracolo a Milano ha incontrato questa mattina Dario Fo per esprimergli un dovuto e sentito ringraziamento: per aver suscitato energie e passioni che sembravano sparite (e non solo nella sinistra), e per aver dato visibilità ai problemi di Milano e alle proposte di soluzione che sembravano scomparsi, sommersi dai giochi di partito. Per qualche settimana si è respirato un'aria nuova. Ne sono stati esempio le centinaia e centinaia di lettere, fax, telefonate di sostegno "al candidato Dario Fo" e l'assemblea, affollatissima e generosa, di martedì scorso in Camera del Lavoro. Ma la disponibilità di Fo e l'entusiasmo e la partecipazione di parte della città sono stati vanificati dalle non-scelte dei partiti del centro-sinistra, di cui i Democratici di Sinistra portano la principale responsabilità. Non-scelte apparenti, che non sono riuscite a mascherare un’ostilità e un vero e proprio boicottaggio politico e che consegnano Milano, ancora una volta, al governo delle destre senza nemmeno tentare un'opposizione significativa ed efficace. Qualsiasi altra città al mondo sarebbe stata onorata e orgogliosa di avere un candidato come il premio Nobel Dario Fo, ma non la Milano dei poteri forti, degli affari e della moda. Miracolo a Milano auspica che tutte le forze messe in moto non si disperdano e continuerà a lavorare affinché i temi della vivibilità, del lavoro, della solidarietà e della pace restino al centro del dibattito politico ed elettorale e perché le donne e gli uomini che si sono mossi si mettano in relazione fra loro e si diano strumenti per far vivere queste idee e per conquistare voce e peso politico. In quest'obiettivo ci rafforza la disponibilità di Dario Fo a continuare le battaglie (che fanno parte della sua e della nostra storia politica) per una Milano vivibile, solidale e democratica. Pensiamo ad un prossimo appuntamento a breve scadenza: per decidere insieme come continuare.   Milano, 7 dicembre 2000 Miracolo
        a Milano   PER
        INFORMAZIONI miracoloamilano@libero.it  -
        fax 02/28.22.423  Miracolo a Milano: atto terzoPROLOGO“Miracolo
      a Milano” un suo piccolo prodigio lo ha già compiuto: tenere assieme
      una rete di persone molto differenti fra di loro, nell’impostazione
      politica, nel riferimento organizzativo, nel patrimonio culturale. Uomini
      e donne che lavorano nel sociale e lì hanno imparato come, nello stare
      fra la gente e sulla strada, dovendo trovare ogni giorno risposte
      concrete, la pratica permetta di superare divisioni, a volte bizantine o
      artificiose. Una “multiculturalità” della politica acquisita fuori da
      ristrette logiche  di partito
      e da calcoli interessati di potere.
        ATTO
      PRIMONel
      giugno scorso, battezzandola “Miracolo a Milano”, fu lanciata una
      scommessa: può l’area che abbiamo delineato nel prologo cercare di
      rappresentarsi e contare anche nella prossima scadenza elettorale
      amministrativa? Può rendere le grandi opzioni che la muovono cose
      concrete per il governo della città? Può “l’agire localmente –
      pensare globalmente” diventare il qui e subito? Infine, la scelta di
      “esserci comunque” nel momento del rinnovo del consiglio comunale
      permetterà a questa area una crescita in maturità, consensi, capacità
      di incidere? Non tutto all’inizio fu, forse, così chiaro.  Lo
      sdegno per una candidatura, quella di Massimo Moratti, che immiseriva la
      città nell’assioma “solo un imprenditore può proporsi per governare
      Milano” mortificando la politica e la sinistra, fu la molla iniziale
      attorno a cui si coagularono molte persone. Altre si aggiunsero quando il
      dibattito fece affiorare non solo lo sdegno per “l’uomo ricco, ricco e
      brillante con cui le strategie di marketing cercavano di ovviare alla
      mancanza di professionalità politica e di programma” ma la necessità
      di trovare idee e proposte che facessero patrimonio dell’area
      antiliberista per lavorare nella gestione della città. Ora che di Moratti
      ce ne ricordiamo solo come uno sfortunato (!) presidente di squadra
      calcio, che tanta acqua è passata sotto i ponti dei Navigli, che perfino
      la candidatura di Dario Fo pare tramontata, ci serve fare un punto perché
      tutti coloro che in qualche modo ci hanno riconosciuto, in questi mesi,
      come un riferimento possano conoscere e partecipare al nostro lavoro. Un
      impegno che sentiamo molto forte e a cui potremo mantenere fede solo se vi
      sarà uno scambio reciproco nella rete che crediamo ormai di avere fatto
      nascere.     ATTO
      SECONDOMentre
      i partiti politici dell’Ulivo, come timidi innamorati, attendevano
      dall’amletico presidente dell’Inter una risposta, “Miracolo a
      Milano”, unico a pronunciarsi contro la candidatura di Moratti,
      sceglieva una strada meno spettacolare: confrontarsi con la società
      civile organizzata  per
      programmi, lista e candidato. Si sono tenute alcune riunioni pubbliche e
      sono aumentate, nel frattempo, le adesioni o, comunque, le persone che in
      qualche modo hanno espresso un favore nei confronti di “Miracolo a
      Milano”. La prima decisione è stata quella di lavorare in rete,
      utilizzando al massimo lo strumento elettronico (e-mail); la seconda di
      costituire un  coordinamento aperto a tutti coloro che hanno voglia di
      impegnarsi. Nei mesi dell’autunno-inverno abbiamo mantenuto i rapporti
      con l’area che si è messa in moto attorno a “Miracolo a Milano”,
      abbiamo interloquito con i partiti e con il gruppo che ha dato vita
      all’incontro delle Stelline. Scopo sempre lo stesso: cercare una
      soluzione unitaria e di sinistra per la corsa a Palazzo Marino, mettendo
      le cose da fare davanti ai nomi e alle candidature. Il “fatto Fo” è
      stato da noi recepito in tutta la sua grande positività. Abbiamo
      sostenuto la candidatura del Nobel come possibilità di messa in moto di
      nuove forze che negli ultimi anni si erano ritirate dalla partecipazione,
      come espressione di una storia personale, politica e culturale che si è
      intrecciata totalmente con la città, come gruppo che, ad un punto del suo
      lavoro, ha incontrato un possibile candidato in grande sintonia con le
      cose dette e fatte da “Miracolo a Milano”. Non ci siamo appiattiti su
      di lui né siamo stati solo dei suoi supporter, ma partner che assieme
      hanno cercato di cogliere una grande occasione per Milano. Questo ci ha
      permesso, dopo la rinuncia a cui Fo è stato costretto, per responsabilità 
      precisa, a sinistra, dei DS, e dopo la grande assemblea alla
      Camera del Lavoro del 5 dicembre, di continuare ad essere un riferimento
      per un’area, sempre più vasta, che sente un bisogno di nuova politica,
      nelle forme e nelle idee, area che comincia ad andare oltre alla stessa
      sinistra. In quest'obiettivo ci rafforza la disponibilità di Dario Fo a
      continuare le battaglie (che fanno parte della sua e della nostra storia
      politica) per una Milano vivibile, solidale e democratica.   ATTO
      TERZOGennaio
      deve essere, per la questione elettorale, il mese decisivo. Non possiamo
      venire triturati all’interno di un meccanismo che divora i possibili
      candidati uno dopo l’altro. La nostra autorevolezza e la nostra
      credibilità potranno rimanere tali se sapremo usare un metodo di lavoro
      diverso da quello adoperato dai partiti fino adesso. Alcune forze
      politiche, Rifondazione e Verdi in particolare, sembrano su questa stessa
      lunghezza d’onda. Noi crediamo che un candidato unico
      per la sinistra debba essere fortemente espressione di un programma
      realmente alternativo a quello delle destre, debba essere una persona
      legata strettamente alla storia della città, un uomo o una donna attento
      alla società civile, la cui correttezza sia assolutamente indiscutibile.
      Nella mancanza di queste condizioni, l’idea di “Miracolo a Milano”,
      da discutere assieme, è di pensare ad una lista alternativa che,
      insieme con le altre forze
      politiche e sociali disposte a battersi per una alternativa di sinistra a
      Palazzo Marino, esprima un proprio candidato.  Tutto
      questo potrà avere senso se sapremo mantenere forti contatti fra di noi,
      radicare in città “Miracolo a Milano”, rafforzare la rete e la sua
      credibilità. Si pone anche un problema di autofinanziamento. Tutto
      questo pensiamo di discuterlo assieme agli aderenti a ai simpatizzanti di
      “Miracolo a Milano” in un incontro il 10 gennaio alle ore 21.00 alla
      sala Aem*, via della Signora 10. Entro la fine del mese di gennaio
      crediamo che “Miracolo a Milano” debba dare vita ad un grande incontro
      pubblico con cui dialogare con la città sul programma, sulle cose da
      fare, sugli uomini e le donne che dovranno impersonarlo. Milano,
      23 dicembre 2000 il
      coordinamento di Miracolo a Milano via delle Leghe 5 fax
      
      02-2822423  *
      giorno e luogo saranno confermati i primi giorni di gennaio   
 Con
      Dario Fo, un movimento per il futuro di Milano   Ci
      rivolgiamo a tutti coloro che - individualmente e collettivamente - hanno
      apprezzato e condiviso la disponibilità di Dario Fo a candidarsi quale
      sindaco di Milano.  Abbiamo
      considerato questa candidatura come un’occasione prima di tutto di
      ricomposizione della sinistra, e anche un'opportunità di rivitalizzare la
      voglia di tanti a partecipare in modo attivo alle elezioni: smuovendo
      delusione e stanchezza, risollevando speranze ed energie di parti
      considerevoli della società che si erano da tempo rintanate nel proprio
      privato.  La
      reazione e l'entusiasmo di migliaia di uomini e donne emersi partecipando
      ad assemblee e incontri, e i numerosissimi messaggi individuali e
      collettivi pervenuti, dicono che questo è possibile, che si può andare o
      riandare a votare non per rassegnazione o disciplina, ma per provare a
      vincere con convinzione, determinazione e gioia di partecipare.  Altre
      logiche hanno prevalso in forze decisive del centro-sinistra. Dario Fo non
      è diventato il candidato di tutta la coalizione di sinistra.  Ora
      c'è il rischio di un riflusso ancora più massiccio, amaro e risentito
      come conseguenza delle aspettative suscitate, mentre i partiti si
      dibattono in cerca di una qualche soluzione, per “chiarire il quadro”,
      “non rompere la coalizione”, in affanno nel tentativo, sempre più
      arduo, di trovare un candidato e un programma unitari, condivisi dalla
      sinistra e dal centrosinistra. Intanto
      Milano va alla deriva in un clima elettorale sgangherato, nel quale si
      riaffaccia anche la vecchia strategia della tensione.  In
      questo quadro, riteniamo importante che Dario Fo abbia deciso di non
      mettersi in disparte, di non lasciar cadere le energie che ha risvegliato
      e le risorse che la sua candidatura ha messo in moto.  Le
      persone che individualmente e collettivamente si sono dichiarate
      disponibili a scendere in campo per lavorare e mobilitarsi, le adesioni
      trasversali che si sono manifestate, insomma il ritrovare ragioni, serie e
      coinvolgenti, di fare politica che la sua candidatura ha suscitato, tutto
      questo patrimonio di risorse può contare ancora su di lui.  L’impegno
      di Dario Fo in moltissimi incontri pubblici, nell’ascoltare i bisogni e
      le ragioni di coloro che vivono, studiano e lavorano a Milano, in
      particolare delle fasce più deboli e senza voce, l’inchiesta sui
      problemi e sui disagi della città che sta proseguendo e via via
      approfondendo e allargando, e in più la definizione delle linee
      essenziali di un programma di governo della città, tutto ciò è
      continuato durante questo periodo e continuerà.  Questo
      impegno ha dei riscontri positivi e può contribuire a costruire un movimento
      di persone, associazioni, comitati e realtà di quartiere. Movimento
      che vuole far sentire la propria voce e che, se cresce con il contributo
      di tanti, può essere in grado di incidere, nel futuro prossimo, non solo
      sulle scelte elettorali che si faranno nelle prossime settimane ma, più
      in prospettiva, sul governo della città.  Tutto 
      ciò ponendosi in modo dialettico, chiaro e leale, con le forze
      politiche che si oppongono al Polo e al suo sindaco Albertini. Questo
      movimento appare, ad oggi, indispensabile per contrastare
      seriamente la destra, visto lo stato di inerzia e sbandamento di gran
      parte della sinistra  organizzata.
       Con
      questa tensione e con questi obiettivi, proponiamo di lavorare insieme per
      arrivare ad un confronto pubblico con Dario Fo entro gennaio. Invitiamo
      chi trova interessante questa proposta di percorso e vuole partecipare e
      dare il proprio contributo, sotto varie forme, a mandare al più presto un
      messaggio di adesione a: Fax
      0255016197 – e mai:l fosindaco@virgilio.it   Milano,
      8 gennaio 2001   Comitato
      "Dario Fo Sindaco" Miracolo
      a Milano Comitato
      contro la Gronda nord - zona 9 Comitato
      Vivere piazza Vetra Associazione
      Liberi 
 
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